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mPayment, ‘In Italia solo 18%, ma cresce più della media Ue’. Intervista a Paolo Bertoluzzo (Icbpi/Cartasì)

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Paolo Bertoluzzo, AD Icbpi-Cartasì: 'Sui pagamenti digitali l’Italia è indietro, sono solo il 18%, ma sta recuperando bene. Il tasso di crescita, negli ultimi 12 mesi, è superiore alla media europea. Lo sviluppo delle piattaforme per i pagamenti digitali contribuiscono alla modernizzazione del Paese'.

“Su 100 pagamenti delle famiglie italiane solo 17-18%, forse l’anno scorso era il 19%, sono effettuati in modalità digitale”. Inizia così a rispondere alla nostra domanda sui pagamenti digitali in Italia Paolo Bertoluzzo, l’ad dell’Istituto centrale delle Banche popolari italiane, Icbpi-Cartasì,  “La media europea”, ha continuato Bertoluzzo, “è del 35-36%, con l’Inghilterra che sta sopra il 60% e i paesi scandinavi sopra il 70%”. “L’Italia è, quindi, indietro sui pagamenti digitali, ma sta recuperando bene perché il tasso di crescita, negli ultimi 12 mesi, è superiore alla media europea”, ha dichiarato ai nostri microfoni l’amministratore delegato dell’istituto italiano specializzato nel settore dei servizi finanziari, di monetica e di pagamento, in occasione di DigithON 2017, la maratona delle startup che si è tenuta in Puglia dall 22 al 25 giugno.

 

 

 

“Questo pone non solo il tema del costo della gestione del denaro”, ha aggiunto l’Ad, “ma vanno considerati i benefici del digitale che vanno al di là del risparmio di qualche miliardo di euro, che non farebbe male al sistema Italia”. “Stiamo parlando di sicurezza delle transazioni, quelle elettroniche più sicure, di semplicità delle transazioni, di rendere possibile l’eCommerce, di sviluppo e produttività delle aziende, di sviluppo della pubblica amministrazione, si tratta di elementi rilevanti per la modernizzazione”, ha concluso Bertoluzzo.

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