Il contante inizia a piacere di meno agli italiani, che piano piano stanno scoprendo sempre di più i vantaggi dell’mPayment. L’anno scorso i pagamenti digitali sono aumentati del 8,7%, il dato emerge dalla XV edizione dell’Osservatorio sulle carte di credito, realizzato da Assofin, Crif e Gfk, e pubblicato oggi in anteprima dal Sole24Ore. Domani a Milano si terrà la presentazione ufficiale.
Nel 2016 si è registrato una crescita delle carte di debito (+6,6%) che ha trainato i pagamenti digitali, mentre è stato registrato, rispetto agli anni precedenti, una contrazione delle prepagate (3,7% nel 2016; + 12,8% nel 2015). Dal rapporto emerge anche una diminuzione delle carte di credito (+2,2%), ma i titolari ora le utilizzano maggiormente. Di 80 euro è infine il valore medio dei pagamenti elettronici effettuati in Italia nei mesi dell’anno scorso.
Pagamenti elettronici, come aumentarli
I pagamenti elettronici hanno due vantaggi: sono comodi e veloci per il consumatore e per lo Stato sono lo strumento migliore per combattere l’evasione fiscale. “Dobbiamo porci il problema di come incentivare l’utilizzo della moneta elettronica in Italia”, ha detto Maria Elena Boschi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio intervenuta questa mattina al convegno A Cesare quel che è di Cesare – Evasione fiscale e attualità dei mezzi nazionali e internazionali di contrasto, organizzato a Milano dall’Università europea di Roma. E tra i mezzi messi a disposizione dal digitale c’è sicuramente la fattura elettronica, oggi obbligatoria per i fornitori della Pa: “Nella legge di bilancio di quest’anno insisteremo su alcune misure come sulla fattura elettronica e stiamo valutando l’opportunità di estendere lo split payment”, ha aggiunto Boschi. L’idea è rendere obbligatoria la fatturazione elettronica anche ai rapporti commerciali fra privati. Una misura che secondo le prime stime dovrebbe garantire 1,5-2 miliardi per poi salire progressivamente negli anni successivi. A fine anno con l’approvazione della legge di Bilancio vedremo se sarà realtà. Di sicuro l’Italia deve darsi una mossa perché venerdì scorso il Parlamento ha recepito la Direttiva europea Psd2 relativa ai servizi di pagamento nel mercato interno, che entrerà in vigore per tutti gli Stati il 13 gennaio 2018. Concretamente ora lo Stato deve promuovere lo sviluppo di un mercato interno dei pagamenti al dettaglio, più efficiente, sicuro e competitivo, con maggiore attenzione alla tutela degli utenti dei servizi di pagamento, a sostenere l’innovazione e ad aumentare il livello di sicurezza dei servizi di pagamento elettronici.