Le telco europee sono esposte agli alti rischi di un’inflazione galoppante, mentre la forte competizione nel settore rende difficile trasferire la pressione sui clienti finali con un aumento dei prezzi. In un report pubblicato oggi l’agenzia di rating Moody’s sottolinea che gli operatori in Spagna, Italia, Belgio, Uk e Olanda devono affrontare le sfide più difficili, con previsioni di crescita dell’inflazione per tutti al di sopra del 6% nel 2022. Per inciso, in Italia l’inflazione ha segnato una crescita record del +8% nel mese di giugno, la più alta dal 1986.
La crescita dell’inflazione nel Regno Unito sarà la più corposa, con un incremento dell’11,7%, anche se i contratti dei clienti comprendono clausole che consentono revisioni annuali che includono l’aumento dell’inflazione.
Potere d’acquisto più debole per i grandi operatori
Dal canto loro, prosegue Moody’s, Spagna e Italia sono i paesi che versano nelle condizioni più complicate in termini di guerra dei prezzi. “Riteniamo che Telefonica e Telecom Italia abbiano il potere d’acquisto più debole fra tutti i grandi operatori europei”, sostiene Moody’s.
L’agenzia di rating sottolinea che le telco Ue sono esposte a prezzi in aumento su diversi fronti: energetico, costi del lavoro e del leasing.
Costo del lavoro varia
Il costo del lavoro varia, ma il rischio maggiore è per gli incumbent, con costi operativi superiori del 20% rispetto a quelli degli operatori alternativi. Con l’inflazione in forte aumento, ci sono rischi di conflitto con i lavoratori, che potrebbero portare a scioperi e altri impatti sui servizi.
Moody’s ritiene che l’esposizione ai costi energetici sia relativamente bassa, pari al 5% dei costi operativi. Tuttavia, l’agenzia indica che l’effetto dell’inflazione influenzerà i contratti di locazione delle infrastrutture, sebbene varierà in base ai contratti di locazione con le tower company.