L’Italia è l’unico Paese dell’Ue ad aver inserito il settore della Cultura nella NIS2, perché un settore strategico, critico, essenziale per noi e per questo occorre aumentare le difese cyber. Cosa significa?
Il Parlamento italiano ha inserito, su iniziativa del deputato Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura, il settore della Cultura nel decreto legislativo con cui il Governo ha recepito la direttiva NIS2.
Nell’allegato IV del decreto legislativo di recepimento della Direttiva NIS2 c’è, infatti, l’indicazione dei soggetti cui l’Italia ha esteso il perimetro. Tra questi anche “soggetti che svolgono attività di interesse culturale”.
Mollicone (FdI): “Tutelare la Cultura da attacchi cyber”
Oggi nell’intervista al quotidiano “La Verità” Mollicone spiega l’importanza di questa scelta
“I legislatori europei – ha detto – nel lungo elenco dei soggetti che, secondo la direttiva NIS2, dovranno assicurare elevati standard di protezione contro gli attacchi cyber, non hanno previsto di includere i soggetti che forniscono servizi connessi o strumentali al settore della cultura”.
“Ma la cultura in Italia”, ha aggiunto Mollicone, “è un settore rilevante per l’economia e, allo stesso tempo, critico: basti pensare all’interruzione dell’erogazione online dei ticket per accedere a un museo a causa di un attacco cibernetico o, guardando all’attualità, ai recenti attacchi ai musei francesi o alla partecipata capitolina Zetema o a quello alla piattaforma Ticketmaster con cui sono stati violati i dati personali di 560 milioni di fan di Taylor Swift, oltre al furto di QR Code di 440mila biglietti del tour. In Italia siamo alla vigilia di grandi eventi, come il Giubileo nel 2025″.
Nell’intervista, il presidente della commissione Cultura della Camera ha continuato: “La cultura e l’arte sono un asset economico fondamentale e sono, quindi, un bersaglio dei criminali. Sono un simbolo di unione tra l’Europa, l’America e i paesi del Pacifico: attaccarli significa colpire il nostro modello culturale e rappresentano, quindi, un bersaglio geopolitico. Infine, sono elementi che pervadono l’opinione pubblica: attaccarli significa avere attenzione mediatica mondiale”.
Ricordiamo che la Cultura in Italia è uno dei settori rilevanti per l’economia: direttamente e indirettamente, insieme alla Creatività, genera un valore aggiunto per oltre 270 miliardi di euro, pari al 16% del PIL nazionale.
“Lavoreremo”, ha annunciato Mollicone, “col ministro Sangiuliano e il Ministero della Cultura – congiuntamente al sottosegretario Mantovano e all’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale – affinché l’Italia possa diventare il leader europeo della protezione cyber del mondo della cultura, dell’arte, dello spettacolo dal vivo, dell’audiovisivo, della musica, della proprietà intellettuale“.