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Mobilità sostenibile, via libera al programma nazionale da 35 milioni di euro

Pubblicato in Gazzetta l’Avviso relativo al “Programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro”, per promuovere misure di green economy & mobility e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali.

Si tratta dell’attuazione delle disposizioni contenute nel Collegato Ambientale all’interno di un piano sperimentale di smart mobility urbana che può contare su un fondo di circa 35 milioni di euro.

Il Decreto Ministeriale (n. 208 del 20 luglio 2016) definisce le modalità per la presentazione dei progetti, che potranno essere inviati per via telematica fino al 10 gennaio 2017.

Il Programma, si legge in una nota dell’Associazione nazionale Comuni italiani, prevede “il finanziamento di progetti, predisposti da uno o più enti locali e riferiti a un ambito territoriale con popolazione superiore a 100.000 abitanti, diretti a incentivare iniziative di mobilità sostenibile, incluse iniziative di piedibus, di car pooling, di car sharing, di bike pooling e di bike sharing”.

La realizzazione di “percorsi protetti per gli spostamenti, anche collettivi e guidati, tra casa e scuola, a piedi o in bicicletta, di laboratori e uscite didattiche con mezzi sostenibili, di programmi di educazione e sicurezza stradale, di riduzione del traffico, dell’inquinamento e della sosta degli autoveicoli in prossimità degli istituti scolastici o delle sedi di lavoro”, anche al fine di contrastare problemi derivanti dalla vita sedentaria, sono le altre iniziative che rientrano nell’Avvso.

In base alle regole previste dal bando, potranno inoltre partecipare al Programma sperimentale quegli enti locali che presenteranno progetti riferiti a un ambito territoriale, sempre con popolazione superiore a centomila abitanti, ma a parità di valutazione saranno finanziati prioritariamente i progetti nei Comuni in cui si sia verificato nel 2015 un superamento dei limiti di legge di PM10 e NOx e in cui si sia adottato il Piano Urbano della Mobilità, cosi come per i Comuni che abbiano aderito ad accordi territoriali di contenimento dell’inquinamento atmosferico da fonti mobili.

I punteggi saranno attribuiti secondo precisi criteri: la qualità dell’intervento, dunque innanzitutto la fattibilità e la copertura finanziaria, i benefici ambientali che è in grado di apportare, il livello di integrazione con altre azioni sul territorio, il grado di innovazione, la presenza di una pianificazione dei trasporti e di iniziative di mobility management all’interno dell’amministrazione.

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