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Mobilità sostenibile, il ponte ‘car free’ di Parma è il primo appalto digitale in Italia

Venerdì scorso è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il bando di gara per la realizzazione del Ponte della Navetta a Parma, una passerella di 70 metri esclusivamente destinata a pedoni e biciclette sul torrente Baganza (la cui piena fece crollare il ponte storico nel 2014) che costerà 1,34 milioni di euro.

La caratteristica principale di quest’opera, oltre la sua importanza in termini di mobilità sostenibile urbana e smart mobility, è che si tratta di un progetto pilota che sarà sviluppato applicando le disposizioni del nuovo Codice dei Contratti Pubblici e tramite appalto digitale dei lavori, il primo del suo genere annunciato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit).

I modelli informativi hanno affiancato il Progetto “tradizionale” e allo stesso tempo hanno permesso di verificare, come spiegato in una nota del Ministero, “gli errori progettuali e le interferenze fra le varie parti costituenti la struttura del ponte durante la progettazione e le fasi di verifica e valutazione del Provveditorato”.

Ai documenti progettuali è stato aggiunto il “Capitolato Informativo”, vera sperimentazione nella gestione di un appalto BIM (Building information modeling) di un’opera pubblica, che contiene anche gli elementi per un efficiente “ambiente di condivisione dei dati” a supporto del processo di realizzazione e gestione dell’opera.

I modelli informativi e il Capitolato Informativo sono stati costruiti seguendo le linee delle nuove Norme UNI 11337:2017 pubblicate a febbraio 2017”, è sottolineato dal Mit.

Le Imprese che parteciperanno alla gara dovranno presentare l’Offerta per la Gestione Informativa (oGI).

Durante la fase esecutiva di costruzione del ponte i modelli informativi continueranno ad essere aggiornati seguendo la realizzazione dell’opera e supporteranno la direzione lavori nello svolgimento dell’opera.

Il BIM serve ad ottimizzare le fasi di pianificazione, realizzazione e gestione di un progetto di infrastruttura o di edilizia tramite l’aiuto di un software. Grazie a tale tecnologia, i dati di una costruzione possono essere raccolti, combinati e collegati digitalmente. La sua realizzazione virtuale sarà visualizzabile mediante un modello geometrico tridimensionale.

La modellazione elettronica consentirà di razionalizzare le spese e di rendere più efficiente il settore delle costruzioni sotto diversi punti di vista. I dati BIM saranno poi resi disponibili al pubblico in formato digitale aperto (open data).

Come previsto da decreto ministeriale, dal 2019 il BIM sarà obbligatorio per tutte quelle opere di interesse pubblico che superino i 100 milioni di spesa.

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