Cingolani chiede uno sforzo
La mobilità non è solamente nuova, c’è anche quella vecchia da smaltire. Come fare? Innanzi tutto si deve prendere in considerazione un dato molto rilevante e che ha un peso gigantesco sul futuro della mobilità sostenibile in Italia: le auto più vecchie, quelle più inquinanti.
Sul tema, intervistato da Bloomberg, il ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha dichiarato oggi: “In Italia ci dovrebbero essere incentivi per incoraggiare i cittadini a sostituire le auto vecchie perchè ci sono 30 milioni di veicoli Euro 0, Euro 1, Euro 2 che sono molto inquinanti e quindi dobbiamo fare in modo da favorire un cambio veloce con veicoli più moderni“.
Leggendo la nota Ansa, il ministro avrebbe anche ricordato che bisognerebbe ideare un piano in tal senso, da affiancare a quello per gli incentivi destinati all’efficienza energetica degli edifici pubblici e residenziali.
Il G20 di Napoli, occasione di confronto
“Italia e Europa – ha proseguito il ministro, sempre secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa italiana – sono in prima linea per guidare la transizione energetica e il G20 Ambiente di questa settimana a Napoli (in programma è un’occasione importante per far riprendere e proseguire il dialogo che si è interrotto a causa della pandemia da Covid“.
Nell’intervista Cingolani cerca un varco di confronto su un argomento che non è semplice, sia per le resistenze dei consumatori, sia delle Istituzioni, perché per procedere con la rottamazione totale del vecchio parco auto servono molte altre risorse finanziarie sotto forma di incentivi.
Il G20 Ambiente di Napoli potrebbe essere il luogo giusto per parlarne e magari prendere delle decisioni comuni tra le economie più sviluppate, che devono guidare il percorso di decarbonizzazione della mobilità e dei trasporti.
Favorire la rottamazione per ripulire l’aria
Secondo il Rapporto 2020 del Centro Studi Fleet&Mobility, condotto su dati ACI, le auto Euro 0 o vecchie di 30 anni sono responsabili del 73% di tutte le emissioni inquinanti in Italia, nello specifico di polveri sottili (PMx).
Le Euro 6 sono responsabili solo dell’1,6% delle emissioni, ma parliamo appena del 23% del parco auto nazionale nel suo complesso.
Secondo l’analisi, infine, se riuscissimo ad eliminare tutte queste vetture dalle nostre strade, riusciremmo ad abbattere il 93% delle emissioni totali di PMx.
Fondamentale, a riguardo, non solo incentivare la rottamazione di queste automobili troppo vecchie e troppo inquinanti, come sostenuto da Cingolani, ma anche continuare a favorire il passaggio alla mobilità elettrica e il Ddl concorrenza in discussione in questi giorni va nella direzione giusta, che poi è quella del PNRR.
Oggi in Italia, sommando tutte le auto elettriche, 100% batteria, ibride e plugin, la mobilità elettrica rappresenta quasi un terzo di tutte le nuove immatricolazioni.