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Mobilità elettrica, nel 2021 il 70% delle batterie sarà made in China

Continua la corsa mondiale all’emobility, non l’unico ma certamente uno dei modelli di mobilità fossil-free su cui industrie e Governi si stanno concentrando maggiormente per risolvere il gravissimo problema dell’inquinamento urbano da trasporti.
Ogni anno circa un terzo delle emissioni gassose e climalteranti che soffocano le nostre città provengono direttamente da questo settore, dai tubi di scappamento di automobili private, autobus, camion e altri mezzi di trasporto.

Un mercato enorme, che promette grandi guadagni e risultati vantaggiosi in termini di sostenibilità ambientale e di impatto della mobilità sulla qualità della vita nelle metropoli. Nel 2018 in Cina sono state vendute più di 1,1 milioni di auto elettriche (ecars), il 55% di tutte quelle vendute a livello globale, tre volte di più di quanto fatto dagli Stati Uniti (358 mila auto elettriche vendute nel 2018).
In Europa l’anno scorso si sono vendute complessivamente 409 mila veicoli elettrici, mentre in Giappone circa 53 mila.
In un anno la Cina ha raddoppiato la sua quota di ecars immatricolate, più che triplicata in tre anni (nel 2016 erano 351 mila).

Se si parla di mobilità elettrica (eMobility) inevitabilmente si deve parlare di batterie. Secondo marketwatch.com, entro il 2021 il 70% delle batterie per auto elettriche prodotte nel mondo sarà made in China.
Batterie che in pochi anni hanno visto diminuire in maniera decisa il prezzo sul mercato, passando dai 1.160 dollari per kWh del 2010 ai 176 dollari per kWh del 2018.
Oggi, si legge in uno studio pubblicato su cleantechnica.com, la Cina sta puntando ad una capacità di produzione di 630 GWh annue, ma tale livello crescerà nei prossimi anni e potrebbe raggiungere gli 800 GWh nel 2025 e le 1021 GWh nel 2028.
Entro il 2025 la capacità di produrre batterie dovrà sostenere la vendita di 16 milioni di ecars.

Il Governo di Pechino ha stabilito che il mercato della mobilità elettrica sarà uno dei dieci settori commerciali al centro del piano di crescita ed innovazione industriale, con cui il gigante asiatico vuole affermarsi come leader mondiale, in termini di tecnologia industriale ed avanzata impiegata, ma anche come Paese pilota nella decarbonizzazione dell’economia e nella riduzione dell’impatto ambientale (ricordiamo che tra le priorità della Cina c’è la lotta all’inquinamento, che è un fenomeno gravissimo e considerati alla stregua di una minaccia alla sicurezza pubblica).

Come spiegato bene in un nuovo Rapporto di BloombergNEF, la vendita di auto elettriche cresce a ritmi vertiginosi in Cina ed è stimata passare dall’8% attuale delle automobili in circolazione al 20% nel 2025, fino al ragguardevole traguardo del 68% nel 2040.
Il 35% delle auto elettriche vendute in Cina si trovano nelle strade di sei città: Pechino, Shanghai, Shenzhen, Tianjin, Hangzhou and Guangzhou. Solo le vendite registrate in Shenzhen e Shanghai, durante lo scorso anno, sono state superiori al totale complessivo di Regno Unito e in Germania.

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