Il mercato delle auto elettriche in Europa va a gonfie vele, con una crescita su base annua nel 2017 superiore al 38%. Un risultato in parte frutto, nei maggiori Paesi europei (Germania, Spagna, Francia, Regno Unito), di rilevanti agevolazioni per possessori di auto plug-in o full electric, e incentivi per la rottamazione delle vecchie auto inquinanti.
Tra i veicoli elettrici più venduti troviamo la Renault Zoe, la BMW i3 e la Nissan Leaf.
Nei prossimi anni, a livello mondiale, le case automobilistiche spenderanno più di 90 miliardi di dollari in ricerca, sviluppo e innovazione della mobilità elettrica.
Sono alcune delle conclusioni contenute nell’edizione 2018 del Rapporto “Mobilità sostenibile e veicoli elettrici” di Repower, che fa il punto sull’evoluzione di tecnologie, infrastrutture, veicoli e mercato, e sugli ultimi dati dell’eMobility in Italia, in Europa e nel mondo.
Da noi, si legge nel documento, “c’è purtroppo ancora molto da fare”.
In Italia, “non sembra esserci un piano di azione condiviso e molto è demandato alle iniziative di singole amministrazioni regionali o comunali. Servono incentivi a livello nazionale e investimenti nel rafforzamento dell’infrastruttura di ricarica”.
Da questo punto di vista, i ricercatori propongono “un approccio misto”, in cui soggetti pubblici e privati collaborano a un piano per il potenziamento della mobilità elettrica.
È il caso di hotel e ristoranti che decidono di erogare il servizio anche gratuitamente, ma anche dei car sharing aziendali.
Tra le diverse soluzioni proposte per rendere la mobilità sempre più sostenibile, la gran parte sono ancora in fase di sperimentazione. Uno dei trend è la conversione della mobilità condivisa in mobilità condivisa ed elettrica a Milano, Torino, Roma, Firenze.
In generale, lo studio indica nel 2020 l’anno della svolta, ma ancora sono poche le auto completamente elettriche disponibili nel nostro Paese, circa una decina; tra i modelli più diffusi la Model S e Model X di Tesla, la Renault Zoe, BMW i3, Volkswagen eGolf e la Smart fortwo elettrica.
A livello mondiale, comunque, “la diffusione della emobility darà maggior impulso ai sistemi a guida autonoma, permettendo di superare la complessità di gestione delle auto termiche”. Dai sistemi attuali a “guida assistita”, quindi, “si potrà passare a sistemi ad alta automazione, in cui non sarà più necessaria la supervisione del pilota, e alla guida interamente autonoma gestita dal sistema in ogni situazione”.