In tempi di inquinamento pesante, di aria irrespirabile e di gravi patologie legate alle emissioni nocive, il trasporto è sempre tra i primi imputati. Secondo alcuni dati di Legambiente, il 30% delle polveri sottili (PM 10) prodotte in Italia è dovuto dal traffico automobilistico, così come il 44% dell’ossido di azoto (NOx), il 52% della CO 2 (monossido di carbonio) e il 53% del benzene emesso.
Valori che stanno ad indicare una pericolosa alterazione della composizione chimica dell’atmosfera, che poi si manifesta sotto forma di smog e malattie varie. Rimediare a questo stato di cose si può e una possibilità è quella offerta dalla mobilità sostenibile e la smart mobility.
In diversi progetti regionali, promossi dalla Commissione europea, con la collaborazione attiva del Governo italiano, si sta cercando non solo di promuovere la mobilità a basso impatto ambientale (o zero impatto, nel caso delle piste ciclabili e delle aree/percorsi pedonali), ma di sostituire in strada i veicoli a combustione (quindi a benzina e diesel) con quelli a motore elettrico.
La mobilità elettrica o eMobility è la misura che integrata ad altre simili (gas, metano, idrogeno) può sicuramente aiutare le amministrazioni locali e la cittadinanza a migliorare la qualità della vita in città, liberando i nostri centri urbani dal pesante inquinamento atmosferico e acustico.
In Sardegna, grazie ai fondi per lo sviluppo e la coesione (Fsc 2014-2020) e al Patto per la Sardegna siglato col governo nel 2016, è partito con l’anno nuovo un piano da 15 milioni di euro per la realizzazione di una rete di stazioni di ricarica per auto elettriche e per incentivare l’acquisto di veicoli elettici da parte delle imprese. Si partirà con la realizzazione di 650 colonnine di ricarica (tradizionali e super veloci).
L’obiettivo della Regione è ridurre del 50% le emissioni inquinanti entro il 2030.
Le colonnine di ricarica saranno suddivise tra la Città metropolitana di Cagliari (299 colonnine), Nuoro e Oristano (54 impianti ciascuno), Olbia (72) e Rete metropolitana del nord Sardegna (comprendente i comuni di Alghero, Castelsardo, Porto Torres, Sassari, Sennori, Sorso, Stintino e Valledoria, per un totale di 146 punti di ricarica).
Stesso discorso per la Provincia autonoma di Trento, che ha deliberato l’attuazione del piano per la mobilità elettrica, approvato lo scorso settembre, stanziando oltre 20 milioni di euro in 5 anni per promuovere azioni rivolte a privati, aziende ed enti locali.
Le agevolazioni riguarderanno l’acquisto di auto elettriche e ibride plug-in da parte dei cittadini, con incentivi che andranno da 4.000 a 6.000 euro. Ulteriori misure riguardano anche l’installazione di colonnine di ricarica per privati e aziende. In un secondo momento si procederà con la realizzazione di un’infrastruttura di ricarica pubblica.
Sempre nella Provincia autonoma, sono state stanziate ulteriori risorse per promuovere l’ebike, soprattutto negli spostamenti casa-scuola-lavoro, con 500 euro per installare stazioni di ricarica dotate di multipresa e fino a 1000 euro circa per ogni ebike acquistata.