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Mobilità condivisa per un milione di italiani. Milano tra le prime città al mondo per rider connectivity

Nel nostro Paese sono in crescita i centri urbani che cominciano a praticare forme di mobilità nuova: a Bolzano, Firenze, Pisa, Torino, Milano, Bologna, Venezia e Ferrara, più del 50% degli abitanti cammina, pedala, usa i mezzi pubblici.

È quanto emerge dal nuovo studio “Ecosistema Urbano 2017” di Legambiente, l’annuale Rapporto sulle performance ambientali delle città capoluogo, realizzato con il contributo scientifico dell’Istituto di Ricerche Ambiente Italia e la collaborazione editoriale de Il Sole 24 Ore.

 

La sharing mobility è una realtà per un milione di italiani. Firenze, Milano e Torino sono le città con la maggiore offerta di mobilità condivisa. Quelle invece più bike friendly, dove più di un cittadino su cinque utilizza preferibilmente la bici per i propri spostamenti, sono Bolzano, Pesaro, Ferrara, Treviso, Reggio Emilia. Quest’ultima nel 2016 si conferma la città con più infrastrutture per la ciclomobilità, insieme a Cremona e Mantova.

L’estensione delle isole pedonali nei Comuni capoluogo, negli ultimi tre anni di rilevazione, risulta stabile intorno a 0,40m2 per abitante. Le città che hanno un valore almeno doppio rispetto alla media sono 12: le più camminabili, oltre al caso particolare di Venezia, sono Verbania, Terni, Lucca, Cremona, Firenze e Pescara.

In “Ecosistema Urbano” il punteggio viene assegnato sulla base dei risultati qualitativi nei 16 indicatori considerati dal rapporto che coprono sei principali tematiche: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia.

Le città dove si usa di più il trasporto pubblico sono Venezia e Milano tra i grandi centri urbani, Brescia, Trento e Cagliari (il capoluogo sardo tra l’altro si conferma ancora il migliore per quel che riguarda l’offerta di bus per passeggero a chilometro di rete) tra quelli di medie dimensioni, Siena e Belluno tra le città con meno di 80mila abitanti.

Si stima per il nostro Paese un possibile risparmio di 12 miliardi di euro l’anno, quasi un punto percentuale di PIL, se i trasporti urbani delle 14 città più grandi fossero più efficienti in termini di rapidità, qualità ambientale, sicurezza.

Sempre in tema di mobilità sostenibile, ma a livello mondiale, nei giorni scorsi è stato pubblicato il nuovo “Suistanable Cities Mobility Index 2017“, studio globale elaborato per Arcadis dal Centre for Economics and Business Research (CEBR), dedicato alla smart mobility urbana condotto su 100 città.

La top 10 si compone come segue: Hong Kong, Zurigo, Parigi, Seoul, Praga, Vienna, Londra, Singapore, Stoccolma, Francoforte. In classifica anche Milano e Roma, che però si posizionano rispettivamente al 18° e 40° posto.

L’Index esplora la mobilità attraverso la valutazione di tre sotto-indici della sostenibilità – sociale (People), ambientale (Planet) ed economico (Profit) – ciascuno dei quali costruito su diversi indicatori.

Milano, con Dublino, Edimburgo, Seul e Tampa, è prima per “rider connectivity”, potendo garantire ai viaggiatori connessioni Wi-Fi e 2g/3g/4g nei tunnel e nelle stazioni della metro e sugli autobus, per una fruibilità costante dei dispositivi mobile.

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