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Mobilità aerea urbana, 5G fondamentale per vertiporti e droni passeggeri

la mobilità area avanzata avrà come obiettivo primario il trasporto pubblico in area urbana entro un paio di anni al massimo, anche in Italia. Si pensa al Giubileo del 2025 a Roma, ma già nel 2024 dall’Aeroporto Leonardo Da Vinci si potrebbero avere i primi test di linea per droni passeggeri.

Ma non è solamente un problema di velivoli, cioè droni e auto volanti, ma anche di infrastrutture per il decollo e l’atterraggio, che ben distribuite sul territorio dovranno anche offrire servizi di nuova concezione e consentire la ricarica di questi mezzi elettrici (sostituendo le batterie).

Al 5G Italy 2022 si è affrontato il tema della mobilità del futuro abilitata dal 5G, con un panel dal titolo “5G, Droni e mobilità aerea avanzata”, che ne ha esplorato le tendenze della ricerca, gli aspetti regolatori e quelli tecnologici legati alle infrastrutture di base.

Abbiamo arricchito i veicoli con sensori di qualsiasi tipo e quindi abbiamo fatto in modo che la vettura fosse in grado anche di vedere attorno a sé, che si autocontrollasse, rendendola quasi autonomo”, ha affermato Enrico Natalizio, Vicepresidente dell’Autonomous Robotics Research Center, Technology Innovation Institute, aggiundendo che al momento: “manca la parte di integrazione della comunicazione nel veicolo stesso, cioè i sistemi per la comunicazione veicolo-veicolo o veicolo-infrastruttura stradale. Il dialogo tra vetture e infrastrutture è centrale per lo sviluppo di questo settore e sarà sicuramente facilitato dalle nuove reti 5G”.

I droni per il trasporto merci e passeggeri potrebbero seguire lo stesso percorso innovativo. Nella seconda metà del secolo scorso l’idea di auto volanti è sempre stata forte nell’immaginario collettivo e oggi sta diventando realtà. Un traffico aereo stradale che trasformerà completamente il modo di immaginare la rete stradale. Se limitiamo il discorso ai droni autonomi, il 5G favorirà il loro utilizzo massiccio in diversi settori chiave per la nostra economia, perché consentirà la raccolta e l’elaborazione di dati critici soprattutto in aree sensibili, come l’emergenza sanitaria, la protezione civile e la sicurezza pubblica. Altro utilizzo di rilievo è trasformare il drone in celle 5G aeree per offrire connettività dove non c’è”, ha detto Natalizio.

Si sta affermando il nuovo concetto di mobilità come servizio e non solo come prodotto, quindi si sta portando avanti l’idea di accedere alla terza dimensione tramite i droni passeggeri o le auto volanti”, ha dichiarato Carmela Tripaldi, Responsabile Ricerca e Sviluppo nuove tecnologie e Aerospazio, ENAC.

Siamo partiti nel 2019 assieme al ministero della Transizione digitale con un accordo per studiare un piano di mobilità aerea avanzata per il settore urbano. Oggi abbiamo una roadmap con 59 azioni e una strategia nazionale. Proprio ieri è stata annunciata la nuova strategia europea Droni 2.0 per la mobilità del futuro, sempre più connessa ed intermodale, anche con macchine pilotate da remoto. Il 5G in questo è centrale e ci aiuterà a colmare il gap della navigazione satellitare. Speriamo che il nuovo standard di rete faccia da volano per un nuovo mercato dei servizi. I droni sono già utilizzati in ambienti pericolosi, soprattutto per la manutenzione delle infrastrutture energetiche strategiche, come nel caso di Enel e Anas. L’Europa con la nuova strategia creerà uno U-Space per il monitoraggio dei droni su scala continentale, con la possibilità di comunicare con loro e di farli comunicare tra loro. Il nostro piano strategico ha l’obiettivo di stimolare l’industria, con partner aviation e non aviation, abbiamo raccolto le esigenze dei territori e nostro obiettivo è dare servizi alle comunità, di emergenza, pubblica utilità, controllo del territorio. Fare sistema è la chiave per affrontare al meglio la sfida della mobilità aerea avanzata. Il 5G abilita nuove piattaforme e tecnologie di comunicazione per il controllo dei mezzi di questa nuova mobilità aerea”, ha aggiunto Tripaldi.

Perno centrale della mobilità aera avanzata che sfrutta la terza dimensione per effettuare trasporti aerei per la breve distanza sono i vertiportu. All’aeroporto di Fiumicino è stato effettuato un volto autorizzato di drone passeggeri con vertiporto di test, il primo in Italia ed in Europa. Questa infrastruttura chiave per la mobilità aerea urbana è stata inserita in un sendbox. Sarà attiva a Roma entro il 2024, per l’avvio della prima rotta commerciale con il servizio di taxi aereo che collegherà l’aeroporto al centro città, con relativi vertiporti ovviamente. Con altri partner, tra cui Enav e Enac, si dovranno stabilire anche delle rotte e degli standard di sicurezza, sia per i piloti, sia per i veicoli, con gli stessi requisiti degli aerei di linea. Il 5G sarà la leva principale per il funzionamento di questo sistema, perché il drone deve comunicare continuamente con i punti di decollo e atterraggio, ma anche con antenne intermedie per conoscere in tempo reale tutta una serie di dati sensibili e necessari per raggiungere un elevato e costante livello di sicurezza. Non ultimo, il nuovo standard di rete abiliterà la mobilità aerea autonoma, cioè con mezzi senza pilota a bordo. L’obiettivo è iniziare a fare cose su piccola scala entro il 2024, con servizi di mobilità aerea in città abilitati dal 5G”, ha invece spiegato Carlo Tursi, AD, UrbanV.

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