Comunemente, con il termine ransomware ci si riferisce ad un tipo di malware che nell’attacco al nostro pc ne prende possesso e ne richiede il riscatto dietro pagamento di una somma di denaro. Fondamentalmente, il messaggio dei criminali informatici è che: “se non paghi, non riavrai indietro il tuo computer”.
Ovviamente, pagare per riavere indietro il proprio dispositivo sotto scacco è una scelta errata, perché con i criminali non si può scendere a patti (che loro stessi non rispettano). Solo nel 2013 il ransomware chiamato Cryptolocker, prima di essere reso innocuo dalle autorità di Polizia, è riuscito a sottrarre alle sue vittime un totale di 3 milioni di dollari. Sempre nel 2013, i ransomware in circolazione sono stati più di 250 mila tipi.
Ormai, il conto di tipologia e numero attacchi è difficile da tenere, perché sono numerosissimi e soprattutto stanno diventando sempre più insidiosi e complessi, con i soliti effetti sugli utenti finali: semplici utenti privati, imprese, organizzazioni, Istituzioni.
Proprio in questi giorni la cronaca ci ha raccontato di un ennesimo attacco, stavolta portato a bersaglio dal ransomware WannaCry, con centinaia di migliaia di dispositivi sequestrati dai cyber crminali.
Ma tali minacce esistono anche per la rete mobile. Secondo il “Malware Report” di Kaspersky Lab, per il primo trimestre del 2017, nei primi mesi dell’anno in corso il numero di mobile ransomware è più che triplicato (3,5 volte).
Gli attacchi rilevati sono stati 218.625, contro i 61.832 del trimestre precedente. La famiglia Congur ha rappresentato più dell’86% dei pacchetti d’installazione individuati. Hanno continuato a crescere anche i ransomware che prendono di mira tutti i dispositivi, sistemi e network, con 11 nuove famiglie di malware criptatori e 55.679 nuove varianti comparse nel primo trimestre.
“È importante tenere a mente che gli hacker possono – e lo faranno sempre di più – cercare di bloccare l’accesso ai dati non solo sui PC ma anche sui dispositivi mobile”, ha commentato Morten Lehn, General Manager Italy di Kaspersky Lab.
Nel primo trimestre, gli Stati Uniti sono stati il Paese più colpito dai mobile ransomware, dove il ransomware Svpeng è stata la minaccia più diffusa. Durante il primo trimestre del 2017 sono state individuate in totale 55.679 nuove varianti di ransomware Windows, quasi il doppio rispetto al quarto trimestre del 2016 (29.450). La maggior parte di queste nuove varianti appartengono alla famiglia Cerber.
Per ridurre il rischio di infezione, gli esperti di Kaspersky Lab hanno diffuso una piccola guida ai consigli utili contro le minacce informatiche:
- usare soluzioni di sicurezza robuste e assicurarsi di mantenere tutti i software aggiornati.
- effettuare regolarmente una scansione di sistema per controllare possibili infezioni.
- prestare attenzione quando si è online a non inserire informazioni personali su siti web ritenuti insicuri o sospetti.
- eseguire il back up delle informazioni più importanti.