I nuovi voucher per la banda ultralarga da poco varati dal Cobul, la situazione delle Tlc in questo periodo di lockdown forzato, le prospettive di copertura in fibra del paese, le richieste di semplificazione normativa per la posa di cavi e antenne 5G da parte degli operatori. Ne abbiamo parlato con Mirella Liuzzi, sottosegretario del Mise esperta di telecomunicazioni.
Key4biz. Voucher per la banda ultralarga, il Cobul ha da poco sbloccato l’uso dei fondi pubblici per 1,1 miliardi per promuoverne la diffusione non soltanto per l’FTTH ma anche per l’FTTC, l’FWA e il satellite. Perché?
Mirella Liuzzi. È stato deciso di accordare i voucher a tutte le tecnologie sopra i 30 Mbps per favorire la platea più ampia possibile di famiglie e imprese beneficiarie. In questo momento, con la copertura in FTTH un po’ in ritardo, questa è la decisione migliore per non penalizzare nessuno e promuovere connettività in un periodo in cui la domanda è molto cresciuta.
Key4biz. Operativamente quando saranno erogati i voucher per le famiglie?
Mirella Liuzzi. Siamo molto soddisfatti per aver sbloccato un sostegno importante alla domanda di connettività. I voucher per le famiglie saranno erogati in due fasi: la prima sarà per quelle con ISEE al di sotto dei 20mila euro, per le quali dall’Unione Europea è prevista una procedura di notifica semplificata, su questo possiamo partire già a fine estate. La seconda fase di erogazione è destinata alle famiglie con un ISEE superiore a 20mila euro per le quali è necessaria una notifica alla Commissione europea che richiederà circa 60 giorni, quindi potremo partire comunque entro il 2020.
Key4biz. La domanda di banda ultralarga è aumentata in concomitanza con la crisi sanitaria e con il lockdown. Le risulta?
Mirella Liuzzi. Diversi operatori mi hanno confermato una revisione dei contratti, con un aumento considerevole delle richieste di upgrade alla fibra laddove disponibile. La domanda adesso c’è.
Key4biz. Secondo l’articolo 82 del Dl Cura Italia in questo periodo di emergenza sanitaria le reti Tlc sono considerate dei beni di pubblica utilità. Questa definizione durerà anche dopo la fine della crisi sanitaria?
Mirella Liuzzi. Abbiamo ripreso il concetto di pubblica utilità per poter mettere in atto una serie di iniziative di potenziamento delle infrastrutture, affidando ad Agcom il compito di ricevere e di seguire le iniziative da parte delle telco per degli upgrade che potevano essere fatti in questo periodo. Agcom su alcune attività ha dato il via libera, come, ad esempio, i cabinet di Tim nelle aree bianche. L’Autorità, inoltre, ha creato al suo interno un tavolo ad hoc, per osservare il mercato e valutare nuovi interventi anche in seguito all’aumento sensibile del traffico registrato in lockdown.
Key4biz. Sono stati necessari ulteriori interventi da parte dell’Agcom?
Mirella Liuzzi. No, perché comunque la rete ha retto, sia quella mobile che quella fissa. Tutto ciò nonostante il notevole aumento del traffico Internet a causa dello smart working, della didattica online e soprattutto dei servizi di intrattenimento che hanno costituito gran parte del traffico. È per questo che l’Europa ha chiesto che almeno si diminuisse il bit rate dei principali servizi di streaming allo scopo di liberare un po’ di banda. Penso che finalmente il sistema Paese abbia capito quanto sia importante avere una infrastruttura che funzioni e una connessione a Internet veloce. E anche, per quanto riguarda i servizi di smart working, quanto sia importante avere questa opportunità, basti ricordare che prima della pandemia l’Italia era agli ultimi posti nella Ue per adozione di teleworking.
Key4biz. Lo smart working è stato grosso cambiamento per milioni di persone.
Mirella Liuzzi. È così. Lo smart working, ad esempio, vuol dire anche avere delle procedure di lavoro diverse rispetto a quelle adottate in ufficio. Non significa semplicemente lavorare da casa, ma implica il fatto di avere un metodo di lavoro diverso per gestire il tempo e questa modalità va sicuramente implementata.
Key4biz. Sono previste a breve, come richiedono le telco, delle semplificazioni per facilitare la posa della fibra e delle nuove antenne 5G? E’ previsto qualche intervento normativo?
Mirella Liuzzi. Ci sarà sicuramente un Decreto semplificazioni e sblocco dei cantieri che conterrà ulteriori misure di semplificazione per la posa della fibra e su ulteriori aspetti che potranno riguardare anche le reti mobili. Ci manca ancora una interlocuzione con Anas e MIT per semplificare la posa delle microtrincee.
Key4biz. E per superare le difficoltà incontrate dai tecnici per entrare nei condomini?
Mirella Liuzzi. La priorità è proprio quella di arrivare ai condomini. Alla stesura della fibra, al progetto BUL, va data un’accelerata molto importante. Innanzitutto, il nostro obiettivo è riuscire a terminare i cantieri aperti e a collaudarli. Questa è la maggior preoccupazione per il Governo, il resto verrà in seguito. Ora abbiamo la preoccupazione di portare avanti i cantieri e di finire, come stabilito, entro due anni.
Key4biz. E sulla rete unica?
Mirella Liuzzi. Il progetto è fondamentale per il Governo che insieme al Parlamento su questo tema si è già espresso, legiferando a fine 2018 quando le camere inserirono l’emendamento al c.d. Dl fiscale che, di fatto, agevola la costituzione di una società unica della rete. La nostra parte l’abbiamo fatta, la nostra visione è stata ribadita recentemente dal Ministro Gualtieri e dal Ministro Patuanelli. Le modifiche normative sono state fatte per permettere la creazione della società unica.
Key4biz. Per quanto riguarda blockchain e Intelligenza Artificiale?
Mirella Liuzzi. La strategia nazionale sull’Intelligenza Artificiale è in fase di aggiornamento in base al Libro Bianco pubblicato dalla Commissione Ue. Sulla Blockchain contiamo di pubblicare a breve per la consultazione pubblica della proposta di strategia realizzata dagli esperti selezionati dal MiSE. Una volta terminato questo iter, sarà sottoposta all’attenzione del Consiglio dei ministri che in questo periodo ha dovuto occuparsi di emergenze più gravi. In più, malgrado la contingenza difficile, abbiamo da poco pubblicato due bandi: uno per la selezione di nuove “Case per le tecnologie emergenti”, bando ancora aperto sul sito del MiSE e destinato ai comuni che hanno il 5G, e un altro bando per progetti di ricerca e sviluppo finalizzati alla sicurezza delle infrastrutture stradali sulla base delle nuove tecnologie a Genova.
Key4biz. Per quanto riguarda questo paradosso dei sindaci che si mettono di traverso sul 5G?
Mirella Liuzzi. Ho accolto con piacere la nota informativa dell’Anci per i comuni, una comunicazione molto efficace. Nel momento in cui ci affidiamo all’Istituto Superiore di Sanità (ISS) per il monitoraggio del Covid 19, allo stesso tempo dovremmo ascoltare quello che dice l’ISS stesso a proposito del 5G che sgombra il campo da preoccupazioni. Nel Regno Unito, dove alcune antenne sono state date alle fiamme, sono stati gli stessi operatori a inviare una lettera direttamente a casa dei cittadini col fine di tranquillizzarli dal punto di vista tecnico e sanitario citando anche la letteratura scientifica.
Key4biz. C’è il rischio di qualche ritardo nella posa delle reti 5G in Italia?
Mirella Liuzzi. Non mi risultano ritardi. A fine giugno è previsto il termine della sperimentazione 5G nelle città campione scelte dal MiSE nel 2017 (Milano, Prato, L’Aquila, Bari, Matera) e quindi avremo anche i primi risultati di quello che è stato fatto in questi comuni, dove già il 5G è in parte attivo e trova il suo pieno compimento con servizi nelle diverse industry: dal manifatturiero alla logistica, alla sanità. È questo che noi dobbiamo comunicare all’esterno: come il 5G deve essere usato e quali sono le potenzialità per diversi ambiti produttivi nel nostro paese.