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Milleproroghe, a rischio futuro periferie. Anci ‘Ripristino fondi o diserteremo la Conferenza unificata’

Oggi il Parlamento italiano ha approvato il decreto Milleproroghe votando la fiducia al provvedimento con 329 si e 220 contrari. Un voto anticipato dalle proteste delle opposizioni, che nella giornata di ieri avevano anche occupato l’aula di Montecitorio.

Tra le diverse misure contenute nel decreto c’è quella contestata da settimane relativa al blocco dei fondi destinati al ‘bando Periferie’.

Un pacchetto di risorse finanziarie di 1,6 miliardi di euro, grazie al Fondo investimenti e al Fondo sviluppo e coesione, che, unitamente ad un primo stanziamento di 500 milioni di euro nel 2016, portava il finanziamento del bando a 2,1 miliardi di euro complessivi.

Il Governo, per voce del Premier Conte, ha assicurato che entro poco tempo sarà data una risposta agli amministratori locali per risolvere il problema.

Nel frattempo, il presidente dell’Associazione nazionale Comuni italiani (Anci), Antonio Decaro, ha diffuso una nota ufficiale in cui da una parte concede del tempo al Governo e dall’altra, però, gli manda anche un avvertimento chiaro: “Non abbiamo capito le motivazioni per le quali non è possibile porre rimedio in queste ore. Ma registriamo un impegno importante. Che metteremo alla prova dei fatti”.

Abbiamo deciso di non sospendere le relazioni istituzionali con il governo perché il presidente del Consiglio si è impegnato entro una settimana, dieci giorni, a risolvere il problema creato dal blocco dei fondi per il bando periferie disposto in Senato ad agosto con un emendamento al Milleproroghe”, ha precisato Decaro.

Se non si arriverà alla soluzione, noi sindaci non parteciperemo più ai lavori della conferenza unificata, dal cui esame passano tutti i provvedimenti”.

Nel Milleproroghe – ha affermato Decaro – sono stati cancellati finanziamenti per un miliardo e seicento milioni. Soldi destinati ai cittadini più fragili, alle zone delle città in cui si concentra il disagio, alle periferie. La trattativa partiva di là. Abbiamo ottenuto l’impegno del capo del governo perché tutti quei soldi siano recuperati, sebbene rimodulati nel tempo, tenendo conto delle esigenze di ogni Comune”.

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