Seconda Modena, Bicocca prima tra gli atenei con più di 40mila iscritti
Mentre si studia è naturale pensare già al dopo, quando le conoscenze acquisite e certificate dal “pezzo di carta” dovranno essere fatte valere nel mondo del lavoro. Per questo è importantissimo sapere quali sono gli atenei che prospettano tendenzialmente i più alti livelli di occupabilità. Diciamo subito chi vince questa classifica: si tratta dell’Università di Brescia, che totalizza 110 punti nella categoria degli atenei di medie dimensioni. Si trova più facilmente lavoro anche dopo aver studiato all’Università di Modena e Reggio Emilia (105 punti, prima tra i grandi atenei) e all’Università Bicocca (99 punti tra i mega atenei).
La classifica delle 127 Università italiane
Scegliere cosa studiare all’università non è mai facile. Così come è impegnativo anche individuare la città e l’ateneo più adatto alle proprie esigenze. Il sistema universitario italiano si compone di 127 realtà, di cui 97 istituzioni universitarie (67 statali e 30 private), 19 università non statali riconosciute e 11 università non statali telematiche.
Ma non esiste solo la classifica degli Atenei che “garantiscono” un lavoro alla fine degli studi. Il Censis ha realizzato un’altra classifica che tiene conto di ulteriori parametri come, per esempio, l’accessibilità, la qualità delle infrastrutture e rapporto tra numero di professori e di tutor per studente. In questa classifica generale la vincitrice è stata, nella sezione “mega-Atenei” (cioè quelli con più di 40mila iscritti) l’Università di Bologna, la più vecchia del mondo.
Bologna, Padova e La Sapienza le migliori “mega” università
Studiare in un’università di grandi dimensioni offre la possibilità di ritrovarsi in un ambiente molto dinamico e variegato. D’altra parte, frequentare i corsi di un ateneo con meno iscritti garantisce un rapporto più diretto con i docenti e un ambiente meno dispersivo. Per questo il Censis valuta la qualità generale delle università italiane proprio sulla base delle dimensioni. Quella di Bologna, come detto, è al primo posto nella categoria dei mega atenei statali, con un punteggio di 89,8; seguono Padova (88) e La Sapienza di Roma (86,5). L’Università di Milano Statale ha 82,7 punti, piazzandosi così circa a metà classifica, mentre i mega atenei statali con punteggi più bassi sono quelli di Torino (80,8), Bari (80,2) e Napoli Federico II (72,3).
Nelle Marche università piccole, ma di alto livello
Le Marche possono essere considerate una regione “specialista” negli atenei di piccole dimensioni (quelle fino a 10mila iscritti). Al primo posto della classifica delle migliori università di questa categoria c’è infatti l’Università di Camerino, fondata nel 1336. La storica università ha un punteggio generale di 99,5: il più alto in assoluto assegnato dal Censis a un ateneo italiano. Il piccolo ateneo fondato in epoca medievale ha ottenuto un punteggio superiore anche al Politecnico di Milano (primo nella categoria dei politecnici con 97 punti) e all’Università di Siena (96,7 punti, primo ateneo di medie dimensioni). Tra i piccoli atenei, a Camerino segue un’altra università marchigiana con meno di 10 mila iscritti, quella di Macerata.
I migliori servizi allo studente sono all’Università della Calabria
Terzo miglior ateneo in classifica generale tra quelli di grandi dimensioni, dietro a Pavia e Perugia, l’Università della Calabria raggiunge il livello più alto in Italia per i servizi, con un punteggio di 110, che le garantisce il primo posto tra quelle di grandi dimensioni. Sotto questo aspetto si distinguono anche l’Università del Salento (100 punti) e di Camerino (108). Le università più scarse per i servizi sono invece Piemonte Orientale, Teramo e Napoli Federico II (per tutte e tre solo 66 punti).
La classifica delle Università “internazionali”, vince Trento
Ottima qualità delle lezioni, strutture e servizi fanno molto. Ma serve anche apertura ai contesti internazionali, per completare l’offerta accademica. E infatti il Censis valuta i nostri atenei anche dal punto di vista dell’internazionalizzazione, in cui spicca sicuramente l’Università degli Studi di Trento (108 punti, prima tra gli atenei medi). Una caratteristica che l’ateneo trentino spiega di aver “guadagnato grazie a numerose relazioni internazionali”, arrivando a siglare accordi di collaborazione con oltre 450 università nel mondo.
Le migliori borse di studio sono a Reggio Calabria e Sassari
Le università italiane possono essere giudicate anche dalla qualità delle borse di studio offerte, un ambito in cui brillano gli atenei di Reggio Calabria e Sassari (110 punti per entrambe, rispettivamente per i piccoli e medi atenei). Anche La Sapienza si fa apprezzare per le borse di studio (104 punti e primo posto tra i mega atenei), mentre si fermano a livelli bassi Torino (71 punti), Milano Statale e Palermo (70 per entrambe).
Atenei non statali: la Luiss batte la Bocconi per 0,6 punti
Roma può vantare il terzo mega ateneo statale migliore d’Italia (La Sapienza) e, allo stesso tempo, anche l’università non statale con il più alto punteggio Censis. La Luiss infatti, con 93,2 punti, è il primo posto tra gli atenei privati di medie dimensioni: 0,6 punti in più rispetto alla Bocconi di Milano (92,6), che tuttavia primeggia tra quelli di grandi dimensioni e staccando di molto un’altra università meneghina, la Cattolica (76,2 punti).
Dati aggiornati al 2022
Fonte: Censis