In bilico tra nuove responsabilità e assenza di identità. E su tutto l’intenzione di non perdere il treno dell’economia digitale: è la fotografia dei Quadri aziendali (mezzo milione di lavoratori nel solo settore privato) scattata dalla Ricerca realizzata da QUADRIFOR – l’Istituto Bilaterale per lo Sviluppo della Formazione dei Quadri del Terziario – con il supporto scientifico di DOXA sulla “Evoluzione del ruolo dei Quadri e nuovi fabbisogni di competenze”.
Nel convegno che si è svolto oggi a Roma al Tempio di Adriano – “MIDDLE MANAGEMENT DEL TERZIARIO. EVOLUZIONE DI UN RUOLO SEMPRE PIU’ STRATEGICO” –, partendo dai numeri, si è affrontato innanzitutto il tema della valorizzazione del capitale umano, per Paolo Andreani, Presidente di Quadrifor, “unica vera leva in Italia per un recupero del ritardo sul terreno della redditività e della produttività d’impresa”. “E l’accento – come ha sottolineato il Direttore di Quadrifor Roberto Savini Zangrandi – “va posto sicuramente sulle competenze digitali. Purtroppo la ricerca ha evidenziato una scarsa consapevolezza da parte degli stessi Quadri e Imprese sulla necessità di acquisirle. Necessario quindi far crescere gli investimenti in formazione su questi temi per cogliere le grandi opportunità offerte dall’economia digitale“.
Di qui una riflessione sul ‘nuovo’ middle management, alla luce delle profonde trasformazioni in atto negli assetti organizzativi delle imprese e nell’economia, resa più complessa dalla globalizzazione e dalla crisi. “Per questo uno studio come quello illustrato oggi, che analizzi tali fenomeni e li traduca negli effetti sulla quotidianità e sul fabbisogno di competenze di questo importante segmento della piramide lavorativa, è fondamentale”, come ha spiegato Piergluigi Richini, Responsabile Formazione dell’Istituto e curatore del volume insieme al Direttore Savini Zangrandi.
La ricerca QUADRIFOR/DOXA, confluita in un volume edito da Guerini Next, ha dimostrato come il ruolo del Middle Manager sia mutato sia nella rappresentazione aziendale di questa figura professionale, sia nella percezione che i Quadri hanno di se stessi e del proprio impiego nell’impresa. Rispetto a venti anni fa, infatti, le tre attività che verosimilmente caratterizzavano il lavoro del Quadro – traduzione operativa della strategia del management; gestione della routine; motivazione del personale al raggiungimento degli obiettivi prefissati – si sono tradotte oggi in diverse identità del middle manager: da dirigente in pectore a tecnologo, da solutore di problemi ad integratore organizzativo. Con una novità. Maria Luisa Coppa, Vicepresidente di Quadrifor, ha messo in luce come la ricerca abbia confermato la crescita del numero delle donne nel ruolo di Quadro, con conseguenze dirette anche nella domanda formativa, più orientata alla gestione del cambiamento, al business collaboration e al digitale.
Dalla tavola rotonda è emerso il punto di vista dell’impresa. Silvana Candeloro, AD Aizoon, ha testimoniato di come si sia nel pieno dell’era della “Fabbrica 4.0”, vero e proprio cambiamento radicale di tutti gli assetti produttivi. “Mai come oggi l’impresa ha bisogno di scienza, interdisciplinarietà e abilità diverse. In questa capacità di “ saper agire” va rispettato il valore della formazione”. L’importanza degli stage in azienda, della formazione, ma anche dell’autoformazione è stata sottolineata da Massimo Giuliberti, Direttore Risorse Umane Gruppo Unichips.
Ad emergere è la responsabilità crescente del mondo della Formazione, che deve affiancare – oggi più che nel passato – le aziende e i loro lavoratori nelle sfide poste da un mondo che cambia sempre più velocemente, da modelli di business e di organizzazione del lavoro non più validi e da inventare, a ragione della crisi e dei mutamenti imposti da una spinta in avanti tecnologica senza precedenti, in ogni campo dell’economia. Quadrifor, in questo, ha fatto e farà la sua parte.