Ha fatto scalpore l’annuncio dell’accordo fra Microsoft e Mistral, l’unicorno francese specializzato in intelligenza artificiale e molti si chiedono quale sia stato il ruolo del governo francese nell’operazione. Il colosso americano, che controlla già ChatGPT, ha versato una quota per entrare nella compagine della startup parigina, sollevando non poche domande.
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Il ruolo di Parigi
Perché Parigi non è intervenuta per bloccare l’ingresso di un colosso extra Ue nella più promettente società di AI del paese?
Che fine hanno fatto gli accorati proclami del presidente Macron in difesa di un sovranismo digitale europeo durante i recenti negoziati per l’AI Act?
A queste domande risponde oggi un funzionario del ministero delle Finanze francese citato dalla Reuters, secondo cui la Francia non era a conoscenza della partnership di Microsoft con la startup tecnologica Mistral AI. Negando così le insinuazioni secondo cui le pressioni francesi per regole europee più flessibili sull’intelligenza artificiale fossero state per conto del colosso tecnologico Usa.
L’investimento di Microsoft in Mistral
All’inizio di questa settimana, Microsoft ha reso noto di aver effettuato un investimento di 15 milioni di euro in Mistral e che presto renderà disponibili i modelli di intelligenza artificiale dell’azienda con sede a Parigi tramite la sua piattaforma di cloud computing Azure.
Dopo l’annuncio, un portavoce di Microsoft ha detto a Reuters di aver investito in Mistral senza alcuna partecipazione. Successivamente, Microsoft ha chiarito che il suo investimento si sarebbe convertito in azioni nel prossimo round di finanziamento di Mistral, una pratica comune tra le grandi aziende tecnologiche che investono in startup di intelligenza artificiale.
Mistral e il governo francese avevano precedentemente esercitato pressioni per una regolamentazione più flessibile nell’ambito dell’ampia legge sull’intelligenza artificiale dell’Ue, apparentemente per evitare un’eccessiva regolamentazione delle startup più piccole.
Pressioni a favore di Microsoft?
Martedì alcuni legislatori dell’Ue si sono chiesti se Mistral avesse esercitato pressioni a favore di Microsoft e fino a che punto il governo francese fosse a conoscenza della partnership.
“Sembra che quella storia sia stata una copertura per una grande lobby tecnologica influenzata dagli americani”, ha detto a Reuters Kim van Sparrentak, un parlamentare europeo che ha lavorato a stretto contatto sull’AI Act. “La legge è quasi crollata con il pretesto dell’assenza di regole per i ‘campioni europei’, e ora guardate: i regolatori europei sono stati presi in giro”.
Ma il governo francese ha negato di essere a conoscenza dell’accordo.
“Ieri abbiamo appreso della partnership tecnologica tra Mistral e Microsoft. È una grande notizia che una giovane azienda francese si sia unita alla partnership precedentemente esclusiva di Microsoft con OpenAI sulla sua piattaforma Azure”, ha detto a Reuters un funzionario del ministero delle finanze francese.
“La Francia, come tutti gli altri Stati membri, ha partecipato alla stesura della legge sull’AI. All’epoca non eravamo a conoscenza di questo progetto di partenariato, ma non ha conseguenze concrete”.