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AI, i software di Microsoft e Palantir per la Difesa USA. I rischi per la privacy e i diritti umani

La notizia della possibile partnership tra Microsoft e Palantir getta un’ombra inquietante sul futuro della sorveglianza governativa e dei diritti civili. Un’alleanza che mira a fornire strumenti di intelligenza artificiale sempre più sofisticati alle agenzie di difesa degli Stati Uniti, e che solleva serie preoccupazioni in merito all’impiego di tecnologie invasive e alla potenziale erosione delle libertà individuali.

Palantir, fondata dal miliardario Peter Thiel, noto per le sue visioni politiche radicali e il sostegno a cause di estrema destra, è da tempo al centro di polemiche per il suo coinvolgimento in progetti governativi controversi. L’azienda è stata accusata di fornire all’ICE – United States Immigration and Customs Enforcement – strumenti per tracciare e deportare migranti, e di contribuire alla repressione del dissenso. La filosofia politica di Thiel, che esalta il potere assoluto e minimizza il valore della democrazia, si riflette nelle ambizioni di Palantir di creare software di sorveglianza sempre più potenti.

Cosa c’entra Microsoft?

Microsoft, da parte sua, ha una lunga storia di collaborazioni con il governo degli Stati Uniti. Sebbene l’azienda abbia spesso affermato di voler utilizzare la tecnologia per il bene dell’umanità, la sua partnership con Palantir dimostra che i profitti possono prevalere sui principi etici. L’integrazione di Azure OpenAI, un potente strumento di AI, nel software di Palantir rappresenta un ulteriore passo avanti verso un futuro in cui la sorveglianza di massa e la manipolazione dell’informazione diventeranno sempre più pervasive.

Implicazioni molteplici

L’integrazione dell’intelligenza artificiale nei sistemi di sorveglianza di Palantir permetterà alle agenzie governative di analizzare enormi quantità di dati in tempo reale, identificando potenziali minacce e tracciando le attività di individui e gruppi. La raccolta e l’analisi di dati personali su larga scala rappresentano una grave minaccia alla privacy degli individui. I sistemi di sorveglianza sviluppati da Palantir e Microsoft potrebbero essere utilizzati per monitorare le comunicazioni, tracciare gli spostamenti e profilare le opinioni politiche delle persone.

Rischio abusi

Nel 2020, Amnesty International ha lanciato l’allarme su Palantir: “Potremmo chiudere gli occhi e fingere che, contrariamente a tutte le prove, Palantir sia un’azienda che rispetta i diritti. Oppure possiamo chiamare la vicenda con il suo vero nome: un’altra azienda che antepone il profitto alle persone, indipendentemente dal costo umano”. Bloomberg segnala che il nuovo software AI di Palantir richiede un modello linguistico di grandi dimensioni. In ambienti governativi classificati, Palantir combinerà i suoi poteri con il già citato Azure OpenAI di Microsoft, che include GPT-4o , GPT-4 Turbo con Vision, GPT-4 e GPT-3.5.

È evidente come l’uso di tali tool per la sorveglianza accresca il rischio di abusi. Algoritmi potenzialmente discriminatori potrebbero essere utilizzati per profilare e perseguitare gruppi specifici, come minoranze etniche o attivisti politici. Governi autoritari avrebbero tutto l’interesse a usare gli strumenti per reprimere il dissenso, controllare le elezioni e consolidare il proprio potere. Con all’orizzonte le presidenziali americane, che stanno per aprire un nuovo capitolo nella storia del paese più “democratico” al mondo.

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