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LinkedIn: perchè Microsoft spende 26,2 miliardi per comprarlo?

Con una mossa decisamente a sorpresa, Microsoft ha annunciato che sborserà 26,2 miliardi di dollari in contanti per acquisire LinkedIn. 

Un’offerta da 196 dollari per azione, ossia un premio del 49,5% rispetto all’ultimo prezzo di chiusura di LinkedIn e una cifra che rappresenta il “multiplo più alto (91 volte l’Ebitda) pagato quest’anno per operazioni sopra i 5 miliardi”, dice Bloomberg.

Si tratta dell’acquisizione più rilevante economicamente delle 195 messe a segno da Microsoft nel corso della sua storia.

L’operazione, spiegano da Redmond, sarà finanziata mediante l’emissione di nuovo debito, nella speranza – dicono i cinici – che l’ingresso nel social networking abbia dietro una strategia migliore di quello nel mobile: non è infatti ancora chiaro a cosa servirà l’acquisizione di LinkedIn, se non a rafforzare la presenza di Microsoft nel mondo dei social.

Con LinkedIn, certo, Microsoft mette le mani nel maggiore social network professionale, utilizzato da chi cerca lavoro, dai reclutatori e dai team delle risorse umane.  Per Nadella, l’acquisizione potrebbe trainare sia la crescita di LinkedIn che quella di strumenti come Office 365 e di servizi come Dynamics. Ma pare davvero un po’ poco per spenderci 26 miliardi e passa di dollari.

I numeri di LinkedIn

Attivo in oltre 200 paesi, Linkedin è il social network professionale più diffuso al mondo: nato 13 anni fa come alternativa digitale al biglietto da visita o al curriculum permette, per chi non lo sapesse, di pubblicare l’attuale posizione professionale, la propria formazione e le proprie esperienze professionali.

Conta attualmente 433 milioni di utenti e 106 milioni di utenti unici mensili e sta crescendo molto dopo che lo scorso anno ha lanciato una nuova versione della sua app mobile: al momento 6 utenti su 10 accedono da mobile.

A fronte di questi dati, c’è però da dire che LinkedIn – pur essendo leader nel settore dei social network professionali – ha chiuso il 2015 con perdite per 166 milioni di dollari su un fatturato di 29,9 miliardi. In che modo, viene da chiedersi, Microsoft conta di recuperare i soldi dell’investimento?

Il sito, spiega Microsoft in una nota, manterrà il suo marchio, la cultura e l’indipendenza e Jeff Weiner resterà amministratore delegato. Riferirà al CEO di Microsoft Satya Nadella. L’operazione dovrebbe chiudersi entro quest’anno.

Sesta acquisizione in sei mesi

L’operazione è la più importante portata a termine da Nadella, che dal 2014 si sta occupando di ristrutturare la società e renderla più attraente agli occhi dei clienti business, con servizi cloud e strumenti per la produttività. Non a caso nell’anno solare 2015 il primo interamente sotto la guida di Nadella, Microsoft è tornata in cima alla lista delle aziende hi-tech con più acquisizioni nel carniere. 18 per la precisione (contro le 16 di Google e le 11 di Apple), tra le quali spiccano i 520 milioni spesi complessivamente per le due aziende israeliane N-trig ed Adallom per rafforzare la sicurezza nel cloud.

E il 2016 si è aperto con sei acquisizioni nei primi 6 mesi.

L’acquisizione più costosa, ma anche una delle più azzeccate, resta quella di Skype, pagata 8,5 miliardi nel 2011. Soldi sicuramente ben spesi. Non lo stesso si può dire degli oltre 7 miliardi spesi per Nokia nel 2013. Un’avventura salutata come l’inizio di una nuova era per entrambe ma finita nel peggiore dei modi, con oltre 9 mila licenziamenti (gli ultimi 1.850 – di cui 1.350 in Finlandia – annunciati a fine maggio) e oneri straordinari per oltre 8,5 miliardi.

Con l’auspicio che fra qualche anno non ci ritroveremo a fare i conti anche con i ‘resti’ di questa nuova mossa.

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