Key4biz

Microgenerazione e rinnovabili, il parere favorevole dall’Autorità per l’energia

In Italia l’installazione di impianti di microgenerazione fa numeri piuttosto bassi ancora. Ci sono diversi modelli in circolazione anche a prezzi contenuti e accessibili, ma certo parliamo di un sistema che per combinare in maniera efficienza energia elettrica e calore necessita ancora di gas per la combustione (interna o esterna).

La configurazione più comune di un microcogeneratore consiste nell’abbinamento tra un motore a combustione interna alimentato a gas, la cui energia meccanica viene trasformata in energia elettrica, e un sistema di recupero del calore di scarto per la produzione di energia termica.

Nei giorni scorsi, a seguito della lettera inviata dal Ministero dello Sviluppo economico, l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico (Aeegsi) ha espresso a sua volta “parere favorevole allo schema di decreto recante il Modello Unico da utilizzarsi per la realizzazione, la connessione e l’esercizio di impianti di microcogenerazione ad alto rendimento e di microcogenerazione alimentati da fonti rinnovabili”, con alcuni suggerimenti finalizzati a migliorarne l’efficacia.

Si tratta di un modello di riferimento che somiglia molto alla procedura prevista per installare e connettere piccoli impianti fotovoltaici sui tetti di edifici pubblici e di condomini.

Nel dettaglio, lo schema di decreto ministeriale troverebbe applicazione per gli impianti di microcogenerazione ad alto rendimento ovvero per gli impianti di microcogenerazione alimentati da fonti rinnovabili aventi tutte le seguenti caratteristiche:

lo schema di decreto ministeriale prevede inoltre l’esistenza di due distinti Modelli Unici, molto simili nella struttura e nel contenuto:

  1. Modello Unico per l’installazione e l’esercizio di unità di microcogenerazione ad alto rendimento;
  2. Modello Unico per l’installazione e l’esercizio di unità di microcogenerazione alimentate da fonti rinnovabili.

Favorire la microgenerazione, soprattutto alimentata da fonti rinnovabili, significa contrastare l’inquinamento atmosferico e tagliare i costi energetici, con ricadute positive sia per l’ambiente, sia per le tasche dei consumatori.

Sfruttando questa tecnologia, per per ottenere energia elettrica e termica, si stima che il consumo di energia primaria sia del 34% in meno rispetto agli standard attuali.

Secondo una ricerca Althesys, relativa ai vantaggi della microgenerazione unita ad una politica d’incentivi del Governo, installando 1.400 impianti di questo tipo da 20 kW elettrici per il periodo 2017-2020, sarebbe possibile generare un beneficio economico netto di circa 79 milioni di euro e una riduzione complessiva di circa 500.000 tonnellate di gas climalteranti (CO2) e inquinanti (ossidi di azoto, monossido di carbonio, polveri sottili).

I dati emersi dallo studio, infine, ci spingono a pensare che se si coprisse l’intero fabbisogno di calore residenziale con la microcogenerazione si conterebbero in Italia 30.000 morti premature all’anno in meno per inquinamento atmosferico e 7.500 tonnellate in meno di polveri sottili emesse in atmosfera.

Exit mobile version