Una settimana: tanto sarà valida la proposta avanzata ieri da Telecom Italia alla CDP per l’acquisto di Metroweb. Un’offerta che prevede due opzioni. La prima è l’acquisto – subito – del 100% di Metroweb per un corrispettivo in contanti di 820 milioni di euro.
La seconda prevede che Telecom acquisti in un primo momento soltanto il 67% della società, lasciando alla Cassa Depositi e Prestiti – braccio operativo del Governo per gli investimenti strategici – il 33%, che sarebbe poi acquisito a investimenti ultimati.
Nulla di fatto, invece, su Sparkle, anche se l’opzione non è archiviata. Non si è giunti a un accordo sulla valutazione, che la CDP continuava a mantenere su livelli pari a 6 volte l’Ebtida (Telecom ha valutato Metroweb 15 volte l’Ebitda). A quanto risulta, l’ad Telecom Flavio Cattaneo sarebbe ancora disposto a cedere la controllata ma a un multiplo non inferiore a 10x.
L’alternativa che si sta valutando in queste ore è quella di quotare una quota del 30% di Sparkle entro l’anno. La società avrebbe così, in ogni caso, quasi 1 miliardo di euro (con una valutazione pari a quella di Inwit, di 15 volte l’Ebitda) da destinare agli investimenti.
Venerdì si terrà intanto il Cda di Telecom Italia, mentre Metroweb attende ora l’offerta di Enel che dovrebbe essere di poco inferiore a quella elaborata da Cattaneo: si parla infatti di 776 milioni di euro e della successiva creazione di una joint venture tra CDP ed Enel Open Fiber. Non sembra però si sia trovata una soluzione convincente sulla governance di questa nuova entità.
La decisione non potrà non implicare valutazioni anche politiche. Secondo gli analisti di Mediobanca Securities lo scenario ideale sarebbe quello di un accordo tra Telecom e Metroweb, con il coinvolgimento anche di Enel nelle aree rurali. In questo modo il Governo – che ha dato il suo placet al piano di investimenti da 2,5 miliardi recentemente varato da Enel – collaborerebbe, seppur indirettamente nei progetti infrastrutturali dell’ex incumbent.
La CDP – controllata all’80% dal ministero delle Finanze – controlla il 46,2% di Metroweb attraverso CDP Equity (FSI). Il restante 53,8% è in mano al fondo F2i.
Metroweb Italia, come si legge sul sito della società, è una società che opera come dark fiber provider (fornitore di fibra spenta), sviluppando e affittando l’infrastruttura ai principali operatori, i quali provvedono poi autonomamente ad implementare i propri servizi per offrire ai loro clienti connettività Internet, telefonia fissa, mobile e distribuzione di contenuti digitali multimediali di ogni genere.
Tra i suoi asset, la rete in fibra ottica nella città di Milano Genova, Torino e Bologna. Ha annunciato investimenti per 1 miliardo di euro per portare la sua rete anche a Verona, Firenze, Roma, Bari e Palermo. Con Telecom si era parlato di un piano per cablare 250 città, attualmente al vaglio delle autorità che non si sono ancora pronunciate.
Avere Metroweb nel suo perimetro sarebbe senza dubbio un vantaggio per Telecom nell’ottica della partecipazione ai bandi Infratel per l’ultrabroadband nelle aree a fallimento di mercato.
Le gare privilegeranno infatti gli operatori non verticalmente integrati, ossia quelli che operano solo all’ingrosso, rispetto a quelli presenti nel mercato dei servizi di accesso alla rete all’ingrosso e al dettaglio. Se ad aggiudicarsi la concessione fosse invece un operatore verticalmente integrato, come Telecom, sarebbe obbligato a costituire entro un congruo periodo dall’aggiudicazione una società separata per la gestione dei servizi.
Un deal che, certo, ha il suo senso strategico, ma forse non è troppo conveniente sul piano economico, come fanno notare gli analisti di Equita Sim.
Tra le due proposte sul tavolo, secondo Equita la più razionale – sia sul versante del compratore che del venditore – è quella che prevede un’offerta sul 67% di Metroweb: Telecom potrebbe così condividere gli investimenti, mentre la CDP, “in quanto soggetto pubblico, manterrebbe un’esposizione al progetto di ultrabroadband”.
L’acquisizione del 100% di Metroweb al prezzo proposto, secondo gli analisti, “peggiorerebbe il debito/Ebitda di Telecom di 0,08 volte”.
Bisognerà poi anche capire quale sarà la risposta dell’antitrust e in quanto tempo arriverà la controproposta di Enel: ci sarà un’offerta entro venerdì e il montante sarà rivisto alla luce dell’offerta avanzata da Telecom.
A questo proposito, il direttore finanziario della società elettrica, Alberto De Paoli, ha sottolineato che Enel sta sì guardando con interesse a Metroweb, “…che potrebbe dare una accelerazione al nostro piano”, ma se il progetto di integrazione non andasse a buon fine il piano per portare la fibra ottica in 224 città tra quelle più remunerative del Paese proseguirebbe comunque.