Inizio settimana positivo per Telecom Italia, all’indomani delle operazioni sul debito annunciate ieri e in attesa di una possibile svolta su almeno due dei tre dossier chiave di questo primo scorcio del 2015.
Da una parte le novità sull’accorpamento Oi– Portugal Telecom che si sta rivelando più complicato del previsto dopo la notizia del rinvio dell’assemblea PT sgps al 22 gennaio. Un rinvio che tra l’altro sfalderebbe i piani della compagnia brasiliana Oi di ridurre velocemente il proprio debito e rafforzarsi sul mercato brasiliano attraverso l’integrazione con Tim Brasil, che creerebbe il principale operatore mobile del Paese.
Tutto questo non intacca di certo la posizione di Telecom Italia che, pur ribadendo la strategicità di Tim Brasil, ha sempre mostrato interesse in una possibile integrazione con l’operatore brasiliano, sottolineando però di non avere alcuna fretta di decidere.
Prima di Natale, l’ad Oi Bayar Gontijo ha confermato interesse verso un eventuale mergere recentemente convalidato con un ‘ok’ a esaminare il dossier. A fine mese, quindi, è in programma una visita in Brasile dell’ ad Telecom Marco Patuano per incontrare il nuovo ministro delle comunicazioni Ricardo Berzoini.
Sul fronte domestico, all’ordine del giorno c’è la vicenda Metroweb. Fonti dal MJ DownJones confermano a oggi l’incontro tra il management del F2i e Vodafone. Le linee guida di questo incontro, previsto nel primo pomeriggio, saranno le stesse dell’incontro avvenuto la scorsa settimana tra F2i e Telecom Italia. In ballo c’è la quota di maggioranza (53.8%) detenuta da F2i in Metroweb, società proprietaria della più grande rete di fibre ottiche di Milano e della Lombardia, e della più estesa rete metropolitana in fibra ottica in Europa. Come nell’incontro della settimana scorsa, l’ad Renato Ravanelli e i senior partner di F2i analizzeranno i piani d’investimento di Vodafone, facendo presagire la volontà di lanciare una vera e propria gara tra i competitors, ergo massimizzare il profitto di una possibile vendita.
La posizione del Governo riguardo la vendita di Metroweb non è ancora definita in maniera chiara. Sicuro è l’auspicio che qualsiasi operazione sia conclusa nell’interesse del sistema-Paese.
Il premier Matteo Renzi e il suo esecutivo stanno spingendo sempre di più sull’acceleratore per la creazione di una rete nazionale in banda ultra larga che garantisca il raggiungimento degli obiettivi europei in termini di copertura a 100 megabit. Nel piano in questione, Metroweb rappresenterebbe il soggetto ideale. Ecco quindi che, mentre da una parte riemerge con forza l’idea di creare una ‘società della rete’ – sostenuta, secondo recenti ricostruzioni di stampa, dal sottosegretario alle comunicazioni Antonello Giacomelli e dal vicesegretario alle presidenza del Consiglio Raffaele Tiscar – dall’altra il braccio destro di Renzi, l’ex ad di Luxottica Andrea Guerra, sembra non condividere l’idea di un possibile ‘condominio’ tra i vari operatori ma preferirebbe una soluzione univoca come l’acquisto Metroweb da parte di Telecom Italia, a patto che sia dall’ Antitrust sia dall’AGCOM ci sia un via libera con vincoli non troppo stringenti.