Il dossier Metroweb arriverà sul tavolo dei dirigenti F2i all’inizio del prossimo anno: secondo una fonte di Mf-Dowjones ci vorrà dunque ancora qualche tempo per conoscere le intenzioni del Fondo sul futuro della partecipazione in Metroweb, la società milanese della fibra ottica.
Metroweb Italia è controllata al 53,8% da F2i e al 46,2% da Fondo Strategico Italiano (controllato all’80% da Cassa Depositi e Prestiti e al 20% dalla Banca d’Italia). Metroweb Italia controlla a sua volta Metroweb Milano, nel cui azionariato compare anche Fastweb, rientrata in Metroweb nel 2011 dopo che nel 2003 aveva ceduto il suo 33% a Aem (oggi A2A) e che oggi controlla il 10,6% del capitale.
In corsa per rilevare la quota di F2i in Metroweb – preda ambita da diverso tempo dalle telco italiane – ci sono Telecom Italia e Vodafone, ma sono ancora tutti da definire i dettagli delle offerte.
Nelle scorse settimane, il presidente della CDP, Franco Bassanini, ha chiarito che la vendita avverrà attraverso una gara, ma intanto gli operatori in corsa stanno affilando le armi: in risposta all’apertura dell’Ad di Metroweb Alberto Trondoli a una possibile integrazione con Telecom Italia – che ‘avrebbe senso’ dal punto di vista industriale – Vodafone, ad esempio, ha scritto all’Antitrust per denunciare che la cessione del controllo di Metroweb a Telecom Italia, produrrebbe sicuramente effetti lesivi della concorrenza. Vodafone, ma anche Wind, propendono per un ‘condominio’ aperto a tutti gli operatori, una soluzione che consentirebbe di garantire una gestione neutrale della rete a banda ultra larga, ma che non ha ricevuto il placet di Telecom Italia, secondo cui è partendo dalla rete in rame che l’Italia potrà scalare le classifiche dell’ultra broadband, senza condomini litigiosi in cui non si prenderebbe nessuna decisione.
Il presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, dal canto suo, ha sottolineato che l’operazione Telecom Italia-Metroweb, “meriterebbe una valutazione molto seria…ma potrebbe essere approvata, anche se soltanto a condizioni molto severe”.