Enel è in vantaggio nella corsa per Metroweb, ma ancora non c’è alcun atto ufficiale da parte della Cassa Depositi e Prestiti.
Nel Cda di ieri sono state valutate le due offerte sul tavolo: quella da 806 milioni della società elettrica e quella leggermente superiore – pari a circa 814 milioni – presentata da Telecom Italia.
Quella di Enel è stata ritenuta più convincente, anche se economicamente inferiore, perché consentirebbe alla CDP di restare nel capitale della società che nascerebbe dalla fusione tra Metroweb ed Enel Open Fiber e che sarebbe controllata pariteticamente da Enel e dalla CDP.
La proposta di Telecom Italia prevede invece due opzioni, ma entrambe sottendono la graduale uscita degli attuali azionisti: la prima opzione prevede infatti l’acquisto immediato del 100% di Metroweb mentre la seconda prevede che Telecom acquisti in un primo momento soltanto il 67% della società, lasciando alla Cassa Depositi e Prestiti – braccio operativo del Governo per gli investimenti strategici – il 33%, che sarebbe poi acquisito a investimenti ultimati. Ieri, nel corso dell’Assemblea degli azionisti, il presidente di Telecom Italia, Giuseppe Recchi ha ribadito che l’acquisizione di Metroweb da parte di Telecom Italia non potrebbe prescindere dal controllo della maggioranza del capitale della società “elemento fondamentale per poter garantire il futuro del nostro core business”. Recchi, lasciando intendere che Telecom sarebbe propensa anche ad ‘accontentarsi’ di una quota del 51% di Metroweb, ha anche confermato che la società si era detta disponibile “ad aprire l’assetto proprietario di società strategiche”, quali Telecom Italia Sparkle.
La strada per la conquista di Metroweb resta sempre in salita per Telecom, anche se dalla CDP fanno sapere che le trattative sono ancora in corso e che non c’è stato, ieri, alcun atto ufficiale del cda che scelga o escluda una delle due proposte in via definitiva. Anche da Enel, del resto, si fa sapere di non aver ricevuto alcuna informativa e come sia ancora prematuro, in questa fase, ipotizzare una decisione definitiva.
A maggior ragione alla luce del fatto che il socio di maggioranza di Metroweb, il Fondo F2i, deve ancora esprimersi su quale delle due offerte, esaminate nel cda di martedì, ritenga più adeguata.
A esprimersi dovrà essere poi anche Fastweb, che controlla il 10,6% di Metroweb Milano e ha potere di veto sulle modifiche dell’azionariato fino al 2017.
Le indiscrezioni secondo cui Telecom Italia sarebbe ormai fuori dai giochi sarebbero nate da un documento di valutazione a uso interno che, male interpretato, ha dato avvio a un tam tam mediatico da cui però la CDP si tira fuori, non ritenendo corretto prendere posizione a trattative ancora in corso.