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Metaverso sul posto di lavoro: meglio di Zoom e Webex per 3 manager su 4

Blue Hummigbird. Original public domain image from Wikimedia Commons

Il Metaverso non è una meteora tecnologica, è qui per restare, e anche le aziende ne stanno prendendo atto. In che modo il metaverso potrà incidere sull’organizzazione del lavoro? La domanda non è oziosa, anzi. E’ assai probabile che il metaverso entrerà a piedi uniti, con tutte le scarpe, sul posto di lavoro e alcuni pezzi di questo grande cambiamento sono già al loro posto.

Un report commissionato recentemente da Ciena mostra come la maggior parte dei manager siano già in attesa dell’avvento del metaverso al lavoro. Il 78% è convinto che il suo avvento sia soltanto una questione di tempo. Su un campione di 15mila intervistati, due terzi si dicono ben disposti a partecipare ad esperienze più immersive di quelle offerte attualmente ad esempio da strumenti come le videoconferenze su Zoom, Teams e Webex.

È interessante notare che l’87% dei professionisti aziendali ha confermato che si sentirebbe a proprio agio nel condurre riunioni di risorse umane in uno spazio virtuale; Il 71% dei professionisti vede il metaverso diventare parte delle pratiche di lavoro esistenti; e il 40% pensa che nei prossimi due anni la propria attività passerà dall’ambiente di collaborazione tradizionale/statico a un ambiente più coinvolgente e basato sulla realtà virtuale.

Tutto ciò potrà anche essere dovuto in primo luogo alla pandemia, che ha accelerato il passaggio al lavoro da casa e alle riunioni tramite soluzioni di teleconferenza. Il risultato però è stato che le persone un tempo contrarie alle riunioni remote ora credono nei guadagni di produttività forniti da queste tecnologie.

Ma se le video conferenze fanno già il loro lavoro, perché le persone dovrebbero preferire e avere bisogno del metaverso?

Il metaverso sul posto di lavoro: oltre il 2D

Il perché è presto detto: le soluzioni offerte dal metaverso al mondo del business sono migliori. Consentono un’esperienza immersiva, un posto di lavoro nel metaverso, che permette incontri interattivi da remoto.

Il che in sintesi si traduce in una maggior immersione e nella capacità di muoversi al di là della dimensione 2D per le interazioni. Le teleconferenze diventano così più interessanti.

A questo proposito, quando si tratta di selezionare il proprio avatar per il mondo virtuale, il 35% dei professionisti aziendali sceglierebbe un avatar che rifletta se stesso nel mondo reale, il 22% sceglierebbe una versione idealistica e solo il 10% sceglierebbe una figura della cultura pop.

Chiaramente, il metaverso offre alle persone una scelta su come interagire con gli altri e su come presentarsi. Un ambiente 2D si trasforma in uno spazio virtuale a 360 gradi che offre possibilità illimitate. Significa che i giorni in cui i filtri per gatti ostinatamente non si spegnevano potrebbero diventare un ricordo del passato, con il metaverso che ci consente di presentarci in uno spazio virtuale immersivo privo di distrazioni dal mondo esterno.

Larghezza di banda: il fondamento della meta-vita

Ma la linfa vitale di queste applicazioni è la larghezza di banda. Senza reti affidabili, il peso dell’ambiente virtuale potrebbe crollare. Affinché il metaverso sia un’opzione veramente praticabile, la larghezza di banda deve essere coerente e consentire a grandi quantità di traffico di attraversare rapidamente le reti WAN riducendo al minimo la latenza.

Per molti intervistati, questa è una preoccupazione che potrebbe smorzare le loro prospettive per il metaverso sul posto di lavoro, con il 38% degli intervistati che esprime preoccupazione per il fatto che le loro attuali reti non sarebbero in grado di gestire il carico aggiuntivo. In effetti, l’affidabilità della rete è una preoccupazione maggiore rispetto alla convinzione che applicazioni/strumenti immersivi non siano ancora ampiamente disponibili.

La preoccupazione è fondata, in particolare se si considera che con la flessibilità del lavoro da ora parte integrante di qualsiasi posto di lavoro, le reti residenziali e il 5G dovrebbero gestire gran parte del pesante ampliamento della larghezza di banda. In caso contrario, il metaverso potrebbe diventare una seccatura glitch che le aziende scartano come un simpatico giocattolo che non era abbastanza robusto per un uso mission-critical.

I fornitori di servizi si stanno attrezzando per le esigenze di domani

I fornitori di servizi stanno già anticipando le richieste aggiuntive di banda e stanno investendo molto in nuove architetture e tecnologie di rete, che consentano più traffico sulle loro infrastrutture esistenti. I fornitori stanno migliorando sempre più le proprie reti con la tecnologia di automazione e intelligenza artificiale (AI), resa possibile dalla combinazione di analisi e funzionalità software programmabili che li rendono adattivi.

Una rete programmabile, virtuale e adattiva può identificare un guasto e ripararsi autonomamente, senza la necessità di un tecnico. Può attingere risorse (calcolo, archiviazione, larghezza di banda) da aree sottoutilizzate, per accelerare altre parti del metaverso, in concomitanza con un aumento dell’attività. E ripristinare poi il vecchio equilibrio in automatico, quando e se necessario.

Inoltre, con il posto di lavoro che sarà sempre più ubiquo in futuro, le riunioni del metaverso devono funzionare senza problemi da qualsiasi luogo l’utente acceda. Oggi si parla di bar, caffè e abitazioni che si trovano ai margini della città, che sono a tutti gli effetti gli uffici di domani.

Allo stesso modo, gli operatori di rete stanno investendo sempre più nella creazione di un facile accesso alle capacità di edge computing per ridurre la latenza della rete e migliorare l’affidabilità ai margini della rete.

Sebbene i professionisti aziendali possano essere preoccupati per l’affidabilità delle reti da cui dipendono, il loro pessimismo potrebbe essere mal riposto poiché i fornitori di servizi stanno anticipando le esigenze delle reti di domani. Man mano che quella percezione svanisce, sarà sostituita da una realtà (virtuale) in cui ci incontriamo sotto forma di avatar in un ambiente immersivo, e forse prima di quanto le persone abbiano mai immaginato.

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