Esattamente 20 anni fa ebbe un grande successo il film S1mOne, con Al Pacino. Si favoleggiava di un software intelligente capace di rendere assolutamente persuasiva l’umanità di un avatar artificiale che veniva spacciata per un’attrice di grande carisma. Non lo sapevano ma stavano semplicemente anticipando il ruolo di Zaira, la prima influencer del metaverso.
Zaira, nome arabo traducibile come Fiore che sboccia, agisce in una dimensione virtuale, un vero prototipo di metaverso dove conduce visitatori e clienti che cominciano a frequentare quello spazio.
Creata da una società specializzata proprio nel marketing virtuale, che ora sta applicando le proprie competenze ad uno specifico linguaggio per il metaverso, Zaira orienta e guida i suoi follower, su Instagram siamo quasi a centomila, come una vera influencer, dispensando consigli, mostrando tutorial, conversando con un linguaggio assolutamente naturale.
Fra i suoi utenti le donne fra i 18 e 34 anni sono il 45%, e così diventa chiaro quale sia la mission dell’avatar: catturare i principali responsabili degli acquisti. Ma spiccano i giovanissimi che sono arrivati ad essere quasi il 15% della platea che segue Zaira, più del doppio di quanti si ritrovano sui social al seguito di influencer umani.
Zaira si presenta come il più avanzato e accessoriato dispositivo di Learning machine, in grado di muoversi agevolmente sulla rete per trovare i contenuti con cui alimentare la conversazione e le istruzioni da dare ai propri follower.
Siamo in un campo non molto distante da quanto aveva denunciato proprio qualche giorno fa l’ingegner Blake Lemoine, capo della divisione di machine learning di Google. Il dirigente del principale motore di ricerca del mondo aveva infatti segnalato che gli ultimi algoritmi che erano in via di sperimentazione nel centro ricerca di Google mostravano segni di consapevolezza, se non proprio di una cerca rudimentale coscienza. La tecnologia è senziente, accusa Lemoine. Intende che, seppur allo stato primordiale, ha ravvisato elementi di autonoma elaborazione di calcoli cosi intensi e sofisticati dal riprodurre varianti e variabili di ogni decisione, fino a avvicinarsi a qualcosa che potrebbe assomigliare ad un sentimento autonomo.
Zaira certo non è un totem della singolarità tecnologica, ossia di quella fase in cui l’evoluzione del modello di calcolo sfugge a qualsiasi programmazione preventiva umana. È un dispositivo capace, contemporaneamente di intendere, memorizzare, catalogare selettivamente e poi scegliere concetti e contenuti per relazionarsi agevolmente con essere umani. Una strada che, ancora molto da lontano, ma sembra non divergente da quella che prefigura la capacità di intraprendenza emotiva del software.
Intanto la nuova influenze si guadagnerà la possibilità di crescere, senza essere riprogrammata o riconfigurata, proprio con la capacità di orientare gusti e desideri delle centinaia di migliaia di utenti che dialogheranno con lei, o con essa dovremmo dire già questa incertezza ci dice che siamo ad una soglia sempre meno chiara e palpabile, sempre più sfuggente dove l’evoluzione del sistema diventa immediatamente rivoluzione, mutando natura e dinamica.
Ora a differenza che nei social tradizionali, come appunto Instagram o facebook, nel metaverso Zaira incontrerà non persone o utenti umani, i loro avatar che si muoveranno nei meandri artificiali che verranno allestiti da centri commerciali o piattaforme di e commerce. Sarà dunque interessante osservare come si svilupperanno queste relazioni in cui un soggetto, come appunto l’influencer virtuale, cercherà di prevalere e egemonizzare altri software che animano gli avatar dei clienti?
Il tema da indagare sarà: come di interferisce in un avatar che riproduce la volontà e il profilo di un utente umano? E siccome siamo all’inizio di un anno che si concluderà, nella prossima primavera con le elezioni, ci chiediamo come questo primo esperimento ci potrà anticipare le nuove forme di comunicazione e organizzazione del consenso che si stanno già prototipando in vista del voto: Zaira come farà campagna elettorale? E ancora: Zaira potrebbe anche candidarsi?