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Meta, John Elkann entra nel CdA. L’AI nell’automotive? E Gedi più generosa verso Zuckerberg?

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Elkann ha ammesso di essere “onorato di poter contribuire al futuro di una delle aziende più significative del ventunesimo secolo". Ma perché Zuckerberg lo ha scelto? Cosa ci guadagna?

A sorpresa, Mark Zuckerberg, fondatore, presidente e AD di Meta, ha annunciato l’ingresso nel board di John Elkann, amministratore delegato di Exor e presidente di due società automobilistiche di Exor, Stellantis e Ferrari.

La notizia ha lasciato un pò di sconcerto per la portata che questo ingresso può significare. Exor, la holding finanziaria controllata dalla famiglia Agnelli, con una capitalizzazione di quasi 17 miliardi di euro detiene, oltre le già citate Stellantis e Ferrari, anche la compagnia di capital good CNH Industrial, il gruppo industriale Iveco, la società calcistica Juventus, il settimanale The Economist e il gruppo editoriale GEDI, quest’ultimo proprietario a sua volta dei quotidiani la RepubblicaLa Stampa e Il Secolo XIX e una catena di quotidiani locali e di varie emittenti radiofoniche.

Con un post su Facebook, il social da lui creato, Zuckerberg ha scritto: “Sono entusiasta di inaugurare l’anno con alcune notizie su cui stavamo lavorando da tempo: Dana White, John Elkann e Charlie Songhurst entrano a far parte del consiglio di amministrazione di Meta. Abbiamo enormi opportunità davanti a noi nel campo dell’intelligenza artificiale, dei dispositivi indossabili e del futuro dei social media, e il nostro consiglio ci aiuterà a realizzare la nostra visione”.

John – continua, parlando di Elkann – è amministratore delegato di Exor e presidente di due società automobilistiche di Exor, Stellantis e Ferrari. Ha una profonda esperienza nella gestione di grandi aziende globali e apporta una prospettiva internazionale al nostro consiglio di amministrazione”.

Cosa significa l’ingresso di John Elkann nel cda di Meta

La nomina di Elkann ha spiazzato un pò tutti. Perché Zuckerberg ha scelto Elkann, cosa ci guadagna?Qualcuno azzarda parlando della frammentazione di interessi dell’erede di quella che un tempo fu la Fiat. Elkann ha ammesso di essere “onorato di poter contribuire al futuro di una delle aziende più significative del ventunesimo secolo,” e “felice di apportare al consiglio la mia esperienza globale e una prospettiva di lungo termine, in una fase in cui Meta continua a plasmare e estendere i confini dell’innovazione e della tecnologia”. 

Nel 2023, Elkann ha fondato Lingotto, una società di gestione degli investimenti impegnata in investimenti a lungo termine, interamente di proprietà di Exor. Ha anche investito in tutto il mondo in venture capital sia in fase iniziale sia avanzata e ha lanciato l‘Italian Tech Week, una delle conferenze tecnologiche più importanti d’Europa che ha avuto lo scorso ottobre come ospite anche Sam Altman, fondatore e CEO di OpenAI

Controllo dell’informazione?

All’immenso potere tecnologico di Meta, che controlla Facebook, Instagram e WhatsApp, si aggiunge una figura come Elkann, legata a una galassia di interessi economici e mediatici.

Pochi uomini, con enormi poteri, che decidono cosa è visibile e cosa no. Oggi l’informazione non è più mediata solo dai giornali o dalle televisioni. È governata dai social media, piattaforme che non si limitano a diffondere notizie: ne decidono la diffusione, la visibilità e persino la percezione.

Bisognerà attendere i progetti di sviluppo di Meta, a questo punto, per comprendere quali vantaggi reciproci per Stellantis e per la società di Zuckerberg potrebbero arrivare da questo accordo.

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