II mese della cybersecurity e il pericolo phishing per i più giovani
![](https://www.key4biz.it/wp-content/uploads/2022/10/1-il-Phishing-in-breve-1024x538.jpg)
Lo scorso anno sono stati circa 10 milioni gli italiani che hanno subito violazioni digitali ed il 32% di questi apparteneva alla Generazione Z, in assoluto il target più colpito. Gli episodi, infatti, tendono a decrescere all’aumentare dell’età, colpendo il 31% dei Millennials (27-40 anni), il 22% della Generazione X (41-56 anni) e l’11% dei Baby Boomers (57-64 anni)[1].
Come mai, dunque, i giovani tra i 16 e i 26 anni sono i più bersagliati? In parte perché le truffe online utilizzano in modo sempre più massivo gli strumenti digitali con cui questa generazione è cresciuta, dai social media ai servizi di instant messaging, in parte perché i criminali informatici prendono di mira target sempre più giovani, come ad esempio quello dei gamer: non è un caso, infatti, che ora che il gaming rappresenta una delle maggiori industry di entertainment al mondo, sia diventato uno tra i principali obiettivi del cybercrime.
Per questa ragione, Aruba S.p.A, il principale cloud provider italiano leader nei servizi di data center, web hosting, e-mail, PEC e registrazione domini, ha deciso di avviare una campagna di sensibilizzazione indirizzata agli utenti della Generazione Z per aiutarli a riconoscere e difendersi da una delle più comuni truffe veicolate tramite internet: il phishing. Un’ opportunità che si inserisce all’interno dello European Cyber Security Month, la campagna promossa dall’Unione Europea per tutto il mese di ottobre, al fine di promuovere tra i cittadini europei la conoscenza delle cyber minacce che colpiscono il web e delle soluzioni per contrastarle.
Per saperne di più: http://aru.ba/sicurezzatruffeonline
Scarica l’infografica completa: http://aru.ba/phishinginbreve
Cos’è il phishing
![](https://www.key4biz.it/wp-content/uploads/2022/10/2-il-Phishing-in-breve-1024x847.jpg)
Si tratta di una truffa digitale, in cui si cerca di ingannare la vittima spingendola ad effettuare operazioni allo scopo di recuperare le sue informazioni personali come username, password o altri dati riservati. Generalmente, il criminale informatico invia false comunicazioni al soggetto, fingendosi un ente o un’azienda ben conosciuta o con cui è possibile siano già in corso conversazioni e relazioni, usando scuse plausibili per ottenere i dati personali della vittima.
Solitamente gli attacchi di phishing si presentano come comunicazioni digitali che giungono al destinatario via e-mail, via SMS (fenomeno noto come smishing), tramite un social network o sulle principali piattaforme di instant messaging e, generalmente, sono accomunati da una o più delle seguenti caratteristiche:
- comunicazione di una sospensione o blocco di un account senza alcuna spiegazione;
- sollecito di pagamento legato ad una determinata operazione entro una data di scadenza fittizia;
- presenza di un indirizzo web che include un dominio simile ma diverso da quello originale dell’ente;
- richiesta di informazioni private;
- errori ortografici nel corpo del messaggio.
Come proteggersi
![](https://www.key4biz.it/wp-content/uploads/2022/10/3-il-Phishing-in-breve-1024x782.jpg)
Ma esistono una serie di accorgimenti che consentono ai ragazzi di navigare più sicuri e non cadere vittime dell’attacco, tra questi:
- Controllare il reale mittente del messaggio. Nonostante il mittente della comunicazione possa sembrare familiare, è sempre bene analizzare l’intestazione dell’email e controllare le informazioni aggiuntive relative a chi scrive. Le organizzazioni e gli enti scrivono sempre dal proprio dominio, bisogna dunque controllare che corrisponda a quello ufficiale.
- Verificare se i link contenuti nel messaggio sono sicuri. Molto spesso, nei messaggi di phishing sono presenti pulsanti che rimandano a pagine graficamente molto simili o uguali a quelle di aziende e servizi conosciuti dietro alle quali però si nasconde il responsabile dell’invio dell’email. Si tratta in realtà di pagine fittizie e l’inserimento dei dati nei campi richiesti è il metodo più utilizzato per rubare informazioni sensibili. Per verificare se l’indirizzo web a cui conduce un link è sicuro, è sufficiente avvicinare il puntatore del mouse al link stesso per controllare l’url, in basso alla sinistra del browser.
- Esaminare se il messaggio è scritto in modo grossolano. Nonostante i messaggi di phishing siano sempre più accurati nel contenuto e nella forma, molto spesso contengono errori grammaticali o sintattici che possono far insospettire le persone. Errori di ortografia, un cattivo italiano (o inglese) e un linguaggio estremamente semplice sono chiari indizi di una mail di phishing.
Nel dubbio, tuttavia, si può agire in due modi:
- Controllare la propria area personale. Soprattutto nel caso in cui il messaggio ricevuto sia relativo a pagamenti negati o rinnovo di servizi, prima di cliccare o eseguire le azioni richieste, è bene accedere alla propria area riservata relativa allo stato degli ordini o dei servizi a cui fa menzione il messaggio ricevuto. Se non sono presenti evidenze che possano aver giustificato l’invio del messaggio, si tratta probabilmente di phishing.
- Verificare con il servizio clienti. Se ancora non si è in grado di capire con certezza se si tratti di una frode o meno, è sempre meglio contattare il servizio clienti dell’azienda a cui l’email sospetta fa riferimento.
Come limitare i danni
![](https://www.key4biz.it/wp-content/uploads/2022/10/4-il-Phishing-in-breve-1024x976.jpg)
Se si è ormai caduti nel tranello, invece, ci sono una serie di operazioni da compiere per limitare i danni, tra queste:
- Cambiare la password. Nel caso siano state rivelate credenziali personali relative ai propri accessi su portali online, bisogna cambiare subito la password o chiudere direttamente il proprio profilo prima che gli hacker possano accedervi.
- Contattare il servizio clienti. Qualora l’account sia già stato compromesso e non sia più possibile fare il login con i propri dati, è necessario chiamare il servizio clienti per ripristinare manualmente i propri dati d’accesso.
- Avvisare le aziende o gli enti colpiti. Oltre al recupero dei propri dati personali, è opportuno segnalare l’attacco phishing ai soggetti che ne sono stati colpiti, così da poter prendere provvedimenti e intervenire tempestivamente per fermare la truffa.
Essenziale educare i più giovani alla cybersecurity
In conclusione, è sempre più importante che tutti siano consapevoli dei rischi derivanti dalla rete, ma in particolare è essenziale sensibilizzare la Generazione Z, quella dei nativi digitali. Il fatto di essere i più pratici nei confronti degli strumenti che internet mette a disposizione non basta a proteggerli, anzi potrebbe indurli ad essere meno attenti rispetto alle precauzioni da mettere in atto per difendere la propria vita virtuale.
La familiarità che i giovani hanno con i social e il web, d’altronde, potrebbe diventare un’esca, in quanto chi trascorre molto tempo online ha più probabilità di essere preso di mira. È essenziale quindi educare i più giovani invitandoli a stare sempre attenti a dove e con chi condividono informazioni personali online, considerando che fenomeni come phishing, sextortion o cyberbullismo vengono puniti dalla legge e, quando ne si è vittime, è necessario denunciare alle autorità competenti senza timore.