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Merger nel mondo delle telco a rischio: avvocata della Corte Ue, su fusione O2-Three Uk si torni in Tribunale

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Il parere riapre il caso: ‘annullare la bocciatura allo stop dell’Antitrust Ue'.

Colpo di scena nel mondo delle Tlc. Lo scenario delle nuove fusioni nel settore delle telecomunicazioni nel Vecchio Continente sembra confrontarsi con nuove incertezze regolamentari e concorrenziali. Il giudice di secondo grado dell’Unione Europea dovrebbe riesaminare la sentenza contro il veto proposta da Bruxelles nel 2016 alla fusione tra O2, controllata di Telefónica nel Regno Unito, e Hutchison, allora valutata quasi 13 miliardi di euro, in quanto si è pronunciato il consulente legale dell’Alta corte.

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A suggerirlo (il parere non è di fato vincolante, ma di prassi viene seguito) è stata l’avvocata generale alla Corte di giustizia dell’Ue Juliane Kokott, che propone di annullare la sentenza del Tribunale dell’Unione, che a maggio 2020 aveva annullato il provvedimento di bocciatura dell’Antitrust europeo del maggio 2016 che aveva bloccato l’acquisizione di O2, l’unità britannica di Telefonica, da parte di Hutchison 3G Uk, Three.

La Corte aveva annullato la decisione della Commissione dichiarando che l’esecutivo europeo ha disatteso i requisiti di prova in materia di controllo delle concentrazioni che danno luogo ad effetti non coordinati su un mercato oligopolistico.

L’Antitrust ha però impugnato la decisione contestando sia tali requisiti e sia la portata del controllo esercitato dal Tribunale al riguardo. Kokott propone dunque di annullare la decisione e rinviare la causa alla Corte affinché statuisca sulla controversia: potrà così pronunciarsi sulla nozione di “ostacolo significativo a una concorrenza effettiva”, nella misura in cui essa si basi su effetti non coordinati, e apportare talune precisazioni sia sui requisiti di prova che la Commissione è tenuta a rispettare. 

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