Abolizione del roaming, definizione condivisa di Net Neutrality, armonizzazione dell’uso dello spettro radio e soprattutto nuovi investimenti in banda larga e digitale. Queste le priorità della Commissione Ue per quanto riguarda il Mercato Unico delle Tlc, ribadite oggi da Andrus Ansip, vicepresidente della Commissione Europea per il Mercato unico digitale, in visita a Roma, dove ha incontrato il presidente Agcom Angelo Marcello Cardani, il ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, responsabile affari europei Sandro Gozi e il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli.
Investimenti a banda larga
Il nuovo pacchetto di investimenti per 315 miliardi di euro annunciato da Bruxelles “non è un’esagerazione – ha detto Ansip – la speranza è che i 21 miliardi stanziati dalla Ue, a disposizione del Fondo europeo per gli investimenti strategici, servano per attrarre investimenti pubblici e privati cinquanta volte superiori”. Di questi soldi, si è detto che la gran parte (260 miliardi) sarà destinata a investimenti in infrastrutture, mentre una quarantina di miliardi sarà destinata allo sviluppo delle Pmi. Secondo Ansip, il denaro risparmiato nella Ue dall’inizio della crisi ad oggi è molto e il digitale è un ottimo settore dove investire.
Troppo presto però per sapere quale sarà la quota di investimenti destinati alla banda larga e quali i paesi destinatari compresa l’Italia. “Dipende dai singoli progetti che saranno presentati dai diversi paesi”, ha detto Ansip, tanto più che nell’allocazione delle risorse la Commissione vorrebbe eliminare la divisione per Stati. Ovviamente, i progetti che potranno godere dei fondi Ue non saranno destinati a pochi paesi.
Mediazione italiana
“L’Italia sta facendo un buon lavoro di mediazione (nel semestre di presidenza della Commissione Ue) per creare una posizione comune a livello Ue sul tema del Mercato unico delle tlc – ha detto Ansip – Il mercato unico digitale in Europa non esiste ancora, ma resta una delle priorità anche se non sono pienamente soddisfatto dello sviluppo del pacchetto Tlc”.
Ansip augura buona figura al nostro paese per la realizzazione della nuova rete a banda ultralarga, in base al piano nazionale presentato dal Governo e ricorda che il digitale è un mezzo di trasparenza che nel nostro paese sarebbe un ottimo sistema di contrasto contro la criminalità organizzata e l’evasione.
Il Presidente Agcom Angelo Cardani, dopo l’incontro con Ansip, ha detto che: “La cooperazione con la Commissione diventa sempre più importante, in tutti i settori di competenza dell’Autorità, ai fini del completamento del mercato unico dei servizi digitali nell’Unione – si legge in una nota – Forte della propria struttura convergente, che le consente di svolgere il proprio ruolo regolamentare nei mercati delle comunicazioni elettroniche e dell’audiovisivo, l’Autorità è pronta ad offrire il proprio contributo affinché le prossime sfide poste dai mercati del nuovo ecosistema digitale vengano affrontate in un’ottica sempre più trasversale ed armonizzata a livello europeo”.
Le priorità del pacchetto Tlc
Le spine del Pacchetto unico Tlc, secondo Ansip, restano il roaming (la cui abolizione è slittata a data da destinarsi) e il mancato accordo dei paesi membri sulla definizione di net neutrality. “La gente è in attesa di un messaggio forte sulla net neutrality da parte nostra. Sul roaming, io sono contrario ai sovrapprezzi, le telco dicono che il taglio delle tariffe di roaming è un danno per loro in termini di ricavi, ma non sono d’accordo, per questo il dibattito continua”, ha precisato Ansip, rivendicando per la nuova Commissione Juncker e per la scelta del doppio commissario al Digitale (Guenther Oettinger, commissario delegato all’Economia digitale e Ansip stesso) un ruolo più politico rispetto a quello interpretato a suo tempo da Neelie Kroes.
Per quanto riguarda la net neutrality, Ansip ha aggiunto che “di certo i cittadini europei non sarebbero certo contenti se il download di un film scaricato da Netflix rallentasse e che la qualità della loro connessione subisse delle variazioni negative di qualsiasi genere”.
Per quanto riguarda la risoluzione del Parlamento Ue che chiede lo scorporo delle attività di ricerca dal business commerciale di Google, Ansip frena, ricordando che il testo della risoluzione non cita espressamente Google, ma tutti gli operatori verticalmente integrati per i quali è auspicabile l’unbundling delle attività di ricerca da quelle commerciali, in particolare la pubblicità.
Incontro con Giacomelli
“Su Net neutrality e fine del roaming servono scelte coraggiose in linea con le attese dell’opinione pubblica europea e compatibili con i tempi indicati dall’Europarlamento: non sono accettabili accordi al ribasso. Sono contento che il vicepresidente Ansip abbia condiviso l’impostazione della Presidenza italiana”. Così il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli ha commentato l’incontro con Ansip.
Giacomelli ha ribadito ad Ansip che “solo un ruolo forte delle istituzioni può scongiurare i rischi di un accordo diretto tra operatori di telecomunicazioni e i big di Internet ed evitare che si creino barriere all’ingresso: garantire ai cittadini un accesso adeguato alla Rete come servizio universale e diritto fondamentale è la strada per evitare questo rischio”.