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Mercato unico: riforma delle tlc Ue entro maggio

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La Commissione avanti tutta sulla riforma del mercato tlc. Pare certa l’archiviazione del pacchetto Kroes. Legislazione entro maggio.

Lo aveva annunciato il Commissario Ue per il Digitale, Gunther Oettinger che la muova strategia per il completamento del mercato unico digitale sarebbe stata presentata nella prima metà del 2015. Pare proprio che il nuovo esecutivo europeo sia intenzionato a rispettare la scadenza e a presentare la riforma del mercato tlc entro maggio, seguita subito dopo dalla riforma del copyright.

Si riparte da zero, a quanto sembra, sgombrando il tavolo dal pacchetto Kroes, del quale, del resto, erano rimasti in ballo solo i controversi punti riguardanti il roaming e la net neutrality.

Sembra probabile, riporta quindi il sito Europolitics, che la prima consultazione sulla nuova strategia venga lanciata all’inizio del 2015 per presentare la nuova proposta di legislazione a maggio, in tempo per avviare le prime discussioni con gli Stati membri al Consiglio informale sulla competitività del 28 maggio e alla Digital Conference annunciata dalla presidenza lettone per il 17 giugno.

La strategia che la Commissione Juncker intende presentare coprirà la revisione del quadro normativo per comunicazioni elettroniche, la protezione dei consumatori digitali e la cybersicurezza.

La direttiva, adottata nel 2002 è stata modificata nel 2009. Specifica le condizioni di accesso alle reti, le procedure di autorizzazione, il servizio universale, il trattamento sui dati personali e la politica per lo spettro radio.

La direttiva ha anche istituito il Berec – l’organismo che riunisce i regolatori europei del settore.

Il Commissario Oettinger, dice sempre Europolitics, sembra intenzionato a concentrarsi sulla riforma delle regole relative all’accesso alle reti – una riforma molto attesa dagli operatori telefonici, soprattutto dagli incumbent (un po’ meno dagli operatori alternativi).

La Commissione ha anche annunciato l’intenzione di intervenire sulla cosiddetta ‘neutralità delle piattaforme’: un tema sollevato dai governi di Francia che hanno chiesto formalmente a Bruxelles di avviare una consultazione pubblica sugli OTT, per verificare se le norme antitrust in vigore nella Ue siano in grado di controllare l’operato delle web company Usa nel vecchio Continente.

Un altro dei dossier urgenti è la riforma della direttiva sul diritto d’autore, che dovrebbe essere presentata entro l’estate e che andrà ad adeguare regole risalenti al 2001 all’era digitale. Il vicepresidente per il mercato unico, Andrus Ansip, ha dichiarato che la fine del cosiddetto ‘geo-blocking’ sarà uno dei suoi cavalli di battaglia. Il geo-blocking, in sostanza, è la pratica che impedisce ai cittadini europei di accedere a contenuti web di altri Stati membri.

L’attuale braccio di ferro tra la Spagna e Google – che ha deciso di chiudere il servizio news nel Paese – rende l’idea della complessità della questione.

Gli operatori telefonici europei, dopo sei anni in ‘rosso’, cominciano a intravedere la luce alla fine del tunnel.

Secondo l’Annual Report di ETNO, presentato la scorsa settimana, il settore tornerà a crescere nel 2016, dopo una perdita dell’1,8% quest’anno e del 4% lo scorso anno.

Il settore è pronto a investire ma chiede un quadro regolamentare certo che includa, tra le altre cose, parità di condizioni tra telco e OTT e una maggiore armonizzazione dello spettro radio.

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