Il dibattito

Digital Single Market, Viola (DG Connect): ‘Non riguarda soltanto le telco’

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Roberto Viola, Direttore Generale DG Connect: ‘Il Mercato Unico Digitale non riguarda soltanto il settore delle Tlc, ma anche le piattaforme, i consumatori, i contratti’

La creazione del Mercato Unico Digitale è la grande priorità della Commissione Juncker. Con 315 milioni di utenti europei che vanno su Internet tutti i giorni, la Commissione Europea è impegnata a creare un nuovo quadro normativo per la nascita di un continente connesso, senza barriere per il digitale. Questi alcuni dei temi del dibattito che si è tenuto oggi sulle prospettive di Mercato Unico (“How to connect the dots to a Digital SingleMarket?” organizzato da Vieuws.eu) che ha messo a confronto Roberto Viola, Direttore Generale della DG Connect, la Direzione Generale che fa capo al Commissario Ue alla Digital Economy,Günther Oettinger; Steven Tas, Chairman di ETNO; Pilar del Castillo Vera, membro del Parlamento europeo responsabile del pacchetto Telecom.  In questo articolo la posizione della Commissione Ue, nelle parole di Roberto Viola.

In altra parte del giornale proponiamo la sintesi dell’intervento di Steven Tas.

La Commissione Ue ha da poco lanciato due consultazioni pubbliche inerenti il mercato europeo delle telecomunicazioni. La prima intende valutare le esigenze in termini di velocità e qualità di Internet oltre il 2020. La seconda riguarda la revisione dell’attuale quadro regolamentare del settore delle telecomunicazioni. Le due consultazioni saranno aperte fino al 7 dicembre.

“Il Mercato Unico Digitale è una delle 10 priorità per la Commissione Ue, abbiamo già lanciato il 70% delle consultazioni pubbliche (in vista delle riforme ndr) e il restante 30% sarà lanciato entro fine anno – dice Roberto Viola – Il Mercato Unico Digitale non riguarda soltanto il settore delle Tlc, ma tutta la catena del valore che comprende le piattaforme, il modo in cui i consumatori fruiscono dei servizi, i contratti”.

Alcune piattaforme fornsicono servizi simili a quelli delle telco, alter forniscono contenuti: “Per ognuno dei soggetti servono regole diverse”, dice Viola.

Per quanto riguarda le nuove reti, “la maggior parte degli investimenti deve arrivare dal settore privato”, ha detto Viola.

Una delle priorità è quella del geoblocking. “Stiamo pensando ad una legislazione specifica in materia per abolire il geoblocking”, ha detto Viola, aggiungendo che l’idea secondo cui l’Europa sia protezionista “fa ridere, siamo il mercato più aperto del mondo”.

Per quanto riguarda la cybersecurity, Viola auspice una maggiore cooperazione dei paesi membri in caso di attacchi. “La prima cosa da fare è renderli noti gli attacchi”.

Mentre sul fronte della libera circolazione dei dati, “nalla Ue non ci sono restrizioni, un’azienda danese può conservarli in Portogallo se vuole, ma gli utenti devono essere sempre protetti. L’Europa è l’area più aperta quando si parla di ecosistemi dell’economia digitale. Non ci sono restrizioni. E non ce ne saranno nel campo dei dati”, sulla cui libera circolazione è prevista una consultazione.

Ma detto questo, “serve reciprocità”, sottolinea Viola in riferimento all’”umbrella agreement” (accordo quadro) siglato con gli Usa.

“Usa e Ue devono muoversi all’unisono – ha detto Pilar del Castillo Vera – l’obiettivo è creare un mercato comune”, puntando anche sulla creazione di standard comuni per evitare condotte anticoncorrenziali.

Un’altra priorità della Ue riguarda l’identità digitale dei cittadini europei, che entro tre anni dovrebbe entrare in vigore allo scopo di rendere interoperabili i servizi di eGovernement su scala continentale. Secondo Castillo, infine, sulla net neutrality “è stato raggiunto un giusto equilibrio” con la legislazione Ue.

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