Autunno caldo per la fase attuativa della strategia Ue del Digital Single Market annunciata a maggio del 2015. La Commissione Europea nei prossimi quattro mesi presenterà gli atti più controversi della sua strategia che gioco forza saranno vissuti come una minaccia alla sovranità nazionale dei paesi della Ue, tentando di aprire la strada a nuovi business model osteggiati da più parti.
Sul tavolo ci sono, tra le altre cose, la revisione della legge sul diritto d’autore, la revisione del quadro regolamentare del settore telecom e dell’Iva sui prodotti digitali e le nuove norme sul libero flusso dei dati.
Secondo un’analisi del sito specializzato Politico.eu, le proposte di revisione della Ue avranno conseguenze molto ampie sulle abitudini dei consumatori europei, basti pensare alla proposta di stop al geoblocking, che se passerà consentirà ai cittadini di fruire di contenuti premium indipendentemente dal paesi in cui si trovano. Ma anche sui piani delle telco, basti pensare all’accelerazione impressa dalla Commissione allo sviluppo del 5G e di nuove app per il banking, l’eHealth e le connected cars. Autunno caldo in vista.
Gli obiettivi (molto ambiziosi) della Commissione in termini di copertura a banda ultralarga e apertura dei mercati nazionali sono già stati parzialmente ridimensionati, dopo la presentazione a maggio 2015 dei 16 punti programmatici della strategia digitale. Ma la volontà di creare un’area digitale dei paesi aderenti all’area Schengen resta prioritaria a Bruxelles e per questo la Commissione ha avanzato diverse proposte fra cui nuove norme sui servizi di video on demand e semplificazioni sul fronte dell’eCommerce transfrontaliero.
Revisione del settore Telecom il 13 settembre
La revisione del quadro regolamentare delle Tlc è prevista per il 13 settembre. Uno degli obiettivi principali della Commissione, è indebolire il potere degli stati nazionali sulla gestione dello spettro radio. L’obiettivo dichiarato è l’armonizzazione delle politiche dei singoli stati nazionali a partire dal rilascio di nuove risorse per il 5G, cavallo di battagli del Commissario all’Economia Digitale Gunther Oettinger che vede nel 5G l’occasione per riportare l’Europa all’avanguardia del wireless puntando sul mercato nascente delle auto connesse e senza conducente, dell’HD Tv via mobile e di nuovi servizi e app per chiudere il gap che ci separa da Cina e Stati Uniti.
Più potere al BEREC?
La Commissione vuole dare più poteri al BEREC, l’organismo europeo che rappresenta le Authority delle comunicazioni della Ue, nella gestione e nel coordinamento delle aste per l’assegnazione dello spettro radio. Un tasto molto delicato, visto che finora gli introiti delle gare hanno portato miliardi di euro nelle casse degli stati nazionali.
Un altro tema caldo riguarda la stretta regolatoria sulle piattaforme Internet, come Skype, da tempo invocata dal settore tradizionale delle Tlc.
La Commissione vuole altresì che le app di messaggistica come WhatsApp diano accesso gratuito ai servizi pubblici, come le chiamate di emergenza, e vuole dare al BEREC maggiori poteri di controllo sugli OTT, perché non diventino troppo dominanti nel mercato delle comunicazioni.
Vedremo come andrà a finire, c’è da dire che le linee guida del BEREC sulla Net Neutrality approvate il 30 agosto sono state accolte con freddezza dagli operatori tradizionali rappresentati dall’ETNO.
Copyright il 21 settembre
Un altro pezzo del puzzle digitale del Digital Single Market riguarda la revisione delle norme sul diritto d’autore, che saranno presentato il 21 settembre.
Fra le altre cose, la Commissione vuole concedere ai consumatori diritti maggiori di accesso ai contenuti premium, eliminando il geoblocking. D’altra parte, i broadcaster temono che il loro potere negoziale nazionale rischi di diminuire e di venir soppiantato da contratti di licenza su base pa-europea, con una perdita di valore dei contenuti premium.
C’è poi sul tavolo la questione aperta dei diritti connessi per gli editori, secondo cui gli aggregstori di news online come Google potrebbero diventare soggetti al apgamento dei diritti sugli estratti degli articoli indicizzati, che rimandano alle storie complete.
Manifesto per il digitale il 28-29 settembre
Il 28-29 settembre a Bratislava il Commissario Oettinger in tandem con la Slovacchia, presidente di turno del Consiglio, ha convocato una riunione plenaria sul digitale, cui parteciperanno i leader europei del settore, per rilanciare il manifesto del Single Market e dare gambe, fra le altre cose, alle startup e alla diffusione transfrontaliera dell’eCommerce.
Sharing economy
Secondo l’analisi di Politico, a fine settembre il Commissario Ue per i Trasporti Violeta Bulc, presenterà un ampio report sulle sovrapposizoni e i vuoti normativi che riguarda il nuovo modello della sharing enonomy e il settore tradizionale: un report che di certo sarà di interesse per nuovi player ormai consoliditati come Uber e BlaBla Car, ma che non dovrebbe dare il la a nuovi interventi normativi da parte della Commissione. L’obiettivo semmai è portare una maggiore chiarezza dal punto di vista legale in un settore che da tempo vive forti conflitti fra nuovi entranti e player tradizionali, in particolare il settore taxi.
D’altro canto, il Parlamento sta mettendo a punto un’altra iniziativa separata su spinta dell’europarlamentare Nicola Danti del Gruppo Socialisti e Democratici (Pd), che propone un quadro regolatorio ben definito e unico per il settore.
C’è da dire che alcuni paesi della Ue (Finlandia, Ungheria, Francia e Germania) hanno già cominciato in autonomia a porre diversi paletti all’attività di aziende come Uber e Airbnb.
Cloud computing a ottobre
A ottobre è attesa la firma da parte delle aziende che si occupano di data storage di un codice di condotta per l’auto regolamentazione volontaria in materia di data protection. Il codice è propedeutico all’entrata in vigore nel 2018 del nuovo regolamento Ue sulla privacy.
Startup a novembre
A novembre è previsto un focus della Commissione sul settore delle startup, per discutere nuove misure di sostegno finanziario alle nuove imprese innovative della Ue. Resta sempre aperto il tema dei criteri di assegnazione delle risorse, sul tavolo c’è la proposta di un single market per le startup con regole più morbide per le piccole imprese e visti più facili per i professionisti extra Ue reclutati all’estero.
Libero flusso dei dati
La Commissione spinge sull’acceleratore per semplificare la condivisione transnazionale dei dati, osteggiata fra gli altri da Francia e Germania.
Fra le aziende che spingono per una regolazione morbida ci sono fra gli altri Google, Amazon e Microsoft ma anche operatori tradizionali come Deutsche Telekom che punta sllo storage locale dei dati dei clienti. La discussione potrebbe arrivare in aula il 30 novembre.
Iva sull’eCommerce
La revisione dell’Iva sull’eCommerce potrebbe essere una delle misure più tangibili della Commissione a favore delle startup. Le nuove regole, attese a settembre,
potrebbero chiarire le modalità di pagamento delle tasse a seconda del paese di vendita dei prodotti online.
La nuova proposta potrebbe fissare parametri fissi, per uniformare il regime fiscale della Ue.
Ma la materia è scivolosa, perché l’ambito fiscale ha bisogno del via libera del Consiglio e diversi paesi – soprattutto il blocco dell’Est – potrebbe mettersi di traverso.
Geoblocking al voto il 12 dicembre?
La presidenza slovacca ha l’ambizione di negoziare un accordo Ue sul geoblocking entro dicembre. La Brexit e la perdita di influenza del Regno Unito però potrebbero frenare il provvedimento. Il Comitato parlamentare per il Mercato Interno e la Difesa dei Consumatori potrebbe votare il 12 dicembre il rapporto finale sulla Direttiva che riguarda la fornitura di contenuti digitali, ma non è detto che si arrivi ad una conclusione in tempi così stretti.
Caso Uber
Uber è un’azienda di trasporti o un tech company? Il verdetto della Corte di Giustizia Europea è atteso a fine dicembre e potrebbe portare con sé grosse conseguenze perché nel primo caso sarà regolata in tutto e per tutto in base alle regole in vigore per i taxi.
Direttiva ePrivacy, parere a dicembre
La valutazione della Commissione sulla direttiva ePrivacy (meglio conosciuta come “cookie law”) è attesa a dicembre, l’orientamento è quello di spingere le app di messaggistica come WhatsApp potenziare la data protection dei consumatori.