Francia e Germania non intendono mollare la presa sugli Over-The-Top e continuano a pressare la Commissione europea perché approvi nuove norme sulle piattaforme internet.
Nel mirino dei due Paesi ci sono le multinazionali americane del web: Google, Apple, Facebook e Amazon. L’obiettivo è di inchiodare i giganti della rete alle loro responsabilità sul fronte delle tasse, del diritto d’autore e della privacy.
Con “l’atto di accusa” dell’Antitrust nei confronti di Google anche a livello europeo si è notata una svolta della Ue nella politica di internet.
Prima ancora ad agire è stato l’Europarlamento con una mozione che chiede lo spacchettamento delle attività di Google.
Mosse che fanno ben comprendere che negli uffici di Bruxelles comincia ad esserci un certo fermento su alcune tematiche molto calde.
Non è un caso che la Ue abbia acceso un faro anche sui paradisi fiscali e sulle condotte di alcuni governi e multinazionali.
Dopo una lettera congiunta inviata in autunno dai Ministri del digitale dei due Paesi, questa volta ad agire sono i Ministri dell’Economia Emmanuel Macron e Sigmar Gabriel che hanno spedito una missiva all’attenzione del vicepresidente della Commissione Ue, responsabile per il digitale, Andrus Ansip, e del Commissario per il Digital Single Market Günther Oettinger.
La lettera giunge a pochi giorni dall’avvio dei lavori sul Mercato Unico Digitale e contiene una proposta di riforma per l’Europa del futuro.
Uno dei punti chiave, lungamente dibattuto, è “un quadro regolamentare che assicuri una leale concorrenza tra gli attori del digitale” e in particolare “la necessità di nuove norme per le piattaforme online”.
Contro lo strapotere delle web company
I due Paesi mettono in guardia dal “potere crescente di alcuni player” e premono su Bruxelles perché impedisca che possano ostacolare lo sviluppo di altre società e assicuri agli utenti l’accesso ai contenuti da loro scelti.
Parigi e Berlino vogliono anche imporre maggiore trasparenza a queste piattaforme, specie quando queste sono tentate di mettere avanti i propri servizi nei risultati di ricerca (chiaro il riferimento a Google anche se non viene espressamente citata, ndr).
Altra raccomandazione: i due Ministri vorrebbero nuove regole sul controllo della concorrenza per adattarsi meglio alla specificità del settore e al rafforzamento delle regole sul data protection.
Maggiore sostegno alle startup
La lettera non si limita, tuttavia, alle multinazionali del web. Nel documento Francia e Germania promuovono anche una trasformazione digitale dell’economia europea, con il rafforzamento del capitale di rischio per sostenere la crescita delle startup e la digitalizzazione dell’industria.
La Commissione Ue svelerà i propri piani e la propria strategia per il Mercato Unico Digitale il prossimo 6 maggio.
Già sono circolate le prime bozze del testo che la Commissione Juncker si appresta ad approvare. Bozze nelle quali la questione delle multinazionali di internet trova grande spazio.
Al momento pare però che la Ue non sia pronta ad annunciare una nuova regolamentazione ma quanto a lanciare entro la fine dell’anno una ‘valutazione’ delle pratiche di queste compagnie.
In particolare la Ue vuole far luce sulla questione della trasparenza nei risultati delle ricerche online e sull’uso che le piattaforme fanno delle informazioni che acquisiscono dagli utenti.