Un appello di Angela Merkel alla Commissione Europea, agli stati membri e alle imprese private per una migliore cooperazione per lo sviluppo dell’economia digitale nella Ue. Questo il risultato del summit che la cancelliera tedesca ha tenuto ieri sera con il presidente francese François Hollande, il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker e un gruppo ristretto di aziende private, durante la riunione dello ‘European Round Table of Industrialists’, giunta alla quinta edizione, che quest’anno si è focalizzata sull’Agenda digitale.
Un incontro che ha fatto rumore in Italia, per l’esclusione del presidente del Consiglio Matteo Renzi, che dopo l’incontro a tre di Ventotene con Merkel e Hollande del mese scorso non ha gradito il mancato invito al summit di ieri sera, dove il piatto forte è stata la situazione generale della Ue dopo la Brexit.
A onor del vero, è dal 2013 che il trio Merkel, Hollande e Juncker si riunisce ciclicamente a Berlino o Parigi con esponenti della “tavola rotonda degli industriali europei” per affrontare temi strategici per l’industria a livello comunitario. Fra le aziende presenti, Vodafone, Siemens, BASF, A.P. Møller-Mærsk, Royal Dutch Shell, Heineken, Nestlé, Eni, Iberdrola, Inditex, ArcelorMittal, BMW e BP.
In tema di digitale, ieri sera Merkel ha detto che la Germania farà tutto il necessario per accelerare lo sviluppo armonizzato di un quadro di regole comunitarie per la promozione del digitale per la nascita del mercato unico. “Tutti sanno che il digitale (a maggior ragione dopo la Brexit ndr) è un cantiere vitale per la competitività e la crescita futura della Ue”, ha detto Merkel, che ha aggiunto: “Noi tutti sappiamo di dover contribuire allo sviluppo del digitale, ad esempio per la realizzazione della rete 5G. Per questo, è necessario poter contare su una cooperazione più stretta fra l’industria, la Commissione e gli Stati membri”.
Per Hollande si tratta di “una sfida per la crescita in Europa, ma anche per la società europea”. Data la concorrenza internazionale, l’Ue deve dimostrare di essere capace di “crescere ulteriormente”, ha aggiunto.
Come dovrebbe crescere il digitale nella Ue?
Copiare la Silicon Valley non è è la soluzione. Su questo punto la cancelliera Merkel è concorde con Hollande e Juncker. Serve una via europea al digitale, alternativa a quella americana. Merkel ha sposato in pieno i piani della Commissione, che dallo sviluppo dell’economia digitale prevede una crescita economica di 415 miliardi di euro all’anno.
Ma per raggiungere questo risultato, servono investimenti complessivi pari a 500 miliardi di euro. E bisogna nel contempo difendere l’Unione dallo strapotere economico dei grandi player americani del web, Google, Apple & Co. La ricetta francese di Hollande è la creazione di campioni europei, in grado di competere con le grandi web company. Più facile a dirsi che a farsi, e l’unico modo è coltivare nuove startup, favorendo gli investimenti in nuove tecnologie e digitale.
La strategia per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda Digitale europea sono stati ampiamente fissati dal Commissario per l’Economia Digitale Guenther Oettinger: Si va dalla creazione di reti WiFi gratuite in tutte le città entro il 2020, all’abolizione del roaming alla creazione delle prime reti commerciali 5G nelle maggiori città europee nel 2020. Per raggiungere il risultato e competere con i campioni americani sarà necessario promuovere gli investimenti privati, creare un ‘level playing field’ che non penalizzi le telco europee nei confronti degli OTT e sperare che i privati ci mettano i soldi, visto che per Oettinger l’80%-90% degli investimenti dovrà arrivare dalle aziende.