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Mercato unico digitale, Andrus Ansip: ‘Basta promesse. Superare lo status quo o sarà un disastro’  

Ansip

Cambiare lo status quo, con una serie di misure ben definite e specificamente indirizzate, per evitare di predisporre una strategia “pigliatutto” che “promette tanto e di cui si parla un sacco” ma che non contiene nulla “che possa essere fatto correttamente o che abbia un impatto reale”.

Certo, se non fosse che è stato detto dal Vicepresidente Ue per il Digitale, Andrus Ansip nel linguaggio ‘politically correct’ delle istituzioni europee, si potrebbe pensare a una ‘frecciatina’ nei confronti della proposta sul mercato unico digitale e il Connected Continent dell’ex Commissario Neelie Kroes.

4 anni fa, il Commissario Kroes suggeriva che il suo mandato avrebbe dovuto essere ‘preludio di una generazione di crescita’ e ‘dare il benvenuto ai nuovi Nokia, Skype e standard GSM’. La Kroes si era quindi impegnata a puntellare l’Agenda digitale con sei ‘pilastri’: 1) ricerca e innovazione; 2) incentivi alle infrastrutture senza creare nuovi monopoli nelle reti; 3) fiducia e sicurezza; 4) competenze digitali; 5) standard aperti e interoperabilità a partire dai governi; 6) Mercato unico digitale.

Sfortunatamente i suoi risultati sono stati abbastanza deludenti e lo dimostrano le classifiche che riportano gli scarsi progressi dell’Europa in fatto di digitale.

Ma le cose, ora, dovrebbero cambiare, o almeno si spera, ma le premesse quanto meno sembrano buone: il Presidente Juncker ha sottolineato fin dal principio che il digitale è una priorità del suo mandato, essendo ‘ingrediente chiave’ per “far si che le politiche che servono a creare crescita ed occupazione siano al centro dell’agenda politica della prossima Commissione europea”.

A lavoro sulla nuova strategia per il mercato unico digitale, che sarà presentata entro maggio, un ‘project team’ costituito da 12 commissari che stanno tenendo una serie di incontri volti a fissare e consolidare le priorità del nuovo pacchetto.

Sul suo blog, Ansip ha spiegato che il team “è già sostanzialmente d’accordo sulle principali priorità, cosicché a prossimo incontro potremo concentrarci ad approfondire le aree specifiche che hanno urgente bisogno dell’attenzione europea”.

Il tutto sarà improntato al massimo realismo: niente promesse, insomma, ma atti ‘concreti, solidi e pratici’, che coinvolgeranno diversi settori, dall’energia ai trasporti fino all’amministrazione delle città per rendere tutto più ‘smart’, migliorare l’ambiente urbano grazie alle nuove tecnologie e dotare l’Europa di infrastrutture più moderne ed efficienti.

Sempre sul suo blog, Ansip ha sottolineato che la strategia per il digitale non sarà fine a sé stessa, perché come detto più volte il digitale non crea benefici solo per le aziende del settore, ma per tantissimi altri campi ritenuti ‘tradizionali’ e, soprattutto, per le persone: “Non stiamo sviluppando una strategia in un vuoto, ma con le persone, per le persone e nell’interesse di tutti gli europei”.

Certo, gli ostacoli da superare sono tanti, soprattutto se si pensa che ognuno dei temi sul tavolo è portatore di interesse economici di non poco conto: l’accordo, su ciascuno dei pochissimi elementi del ‘pacchetto Kroes’ rimasti in piedi – roaming, spettro radio e net neutrality – sembra sempre vicinissimo (sembrava così per la presidenza italiana, ora ci riprova quella lettone) ma in realtà finora non si è mai raggiunto, tra i mille veti imposti ora dagli Stati membri (vedi spettro radio) ora dalle lobby tlc (vedi roaming) o da quelle web (net neutrality).

Ciò nondimeno, Ansip ribadisce che mantenere lo status quo sarebbe ‘un disastro’ per il futuro delle imprese, dei cittadini, della competitività europea: di margini l’Europa ne ha parecchi e Ansip si è detto fiducioso sulle potenzialità del Vecchio Continente in settori ad alto potenziale di crescita come la banda larga mobile 5G e la robotica.

Quanto, nello specifico, al nuovo tentativo di riformare il mercato tlc e di realizzare il mercato unico digitale, si dice fiducioso del nuovo spirito ‘collaborativo’ che sembra essersi instaurato in Europa: “Abbiamo già ricevuto un sacco di idee e di supporto, sia da parte degli Stati membri che dal Parlamento. Spero che questo supporto continui anche quando entreremo nel dettaglio”, così da giungere a un accordo sul testo definitivo il prima possibile.

“La strategia sul mercato unico digitale non risolverà tutti i nostri problemi e certamente non dalla sera alla mattina”, ha detto infine Ansip, auspicando però che le misure in cantiere saranno in grado di innescare “cambiamento e sviluppo in molte aree cosi che tutti gli europei potranno beneficiare di uno spazio unico digitale veramente aperto e connesso”.

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