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Mercato Tlc. Ricavi 2013-2017 in calo, cresce soltanto Fastweb. Effetto Iliad? 300 milioni bruciati

Il mercato italiano delle telecomunicazioni ha mostrato un calo generalizzato del fatturato nel quinquennio 2013-2017, fatta eccezione per Fastweb che invece ha segnato una crescita del 18,4%. Nello stesso periodo di tempo Telecom Italia ha invece subito il maggior calo in termini di fatturato (-15,1%), mentre sul fronte della redditività industriale Telecom Italia si è distinta per i margini industriali (margine operativo netto al 18% dei ricavi), seguita da Vodafone Italia (12%) e Wind Tre (10%).

I ricavi complessivi delle Tlc hanno raggiunto 32,2 miliardi di euro nel 2017, in aumento dello 0,9%, con il fisso in aumento del 3,8% a 16,4 miliardi e il mobile a 15,8 miliardi (-1,9%). E’ quanto emerge dal rapporto Mediobanca sul al settore delle tlc in Italia, tenendo conto dei dati fino al 2017.

Nei primo 9 mesi del 2018 la dinamica dei ricavi in Italia è contrastante: Fastweb (+7,2%), Postepay (+5,8%), Wind Tre (-11,3%), Tiscali (-10,8%), Telecom Italia (-3,1%) e Vodafone (-6,2%).

 

 

Effetto Iliad, bruciati 300 milioni

Per i primi tre operatori i ricavi mobili del terzo trimestre 2018 scendono di 300 milioni di euro in un anno, con l’Arpu in discesa. In altre parole, l’ingresso della low cost sul mercato ha prodotto una perdita secca di ricavi per 300 milioni, una dispersione di valore innescata dalla guerra dei prezzi conseguente al suo sbarco nel mobile a fine maggio 2018.

Telecom Italia nel 2017 si è confermata il primo operatore in Italia per fatturato, seguita da Vodafone Italia che ha scalzato Wind Tre. Tuttavia, Fastweb si è distinta per la mole di investimenti in rapporto al suo fatturato.

E’ invece peggiorato il rapporto tra utile netto e fatturato, passando dal 9,7% del 2016 al piu’ modesto 5,8% del 2017, più che altro a causa della contabilizzazione di oltre 700 milioni per la ristrutturazione del personale. Telecom Italia, però, ha perso il proprio primato in favore di Vodafone e Fastweb (entrambe all’8,2%). Anche il risultato corrente ha premiato Vodafone (11,9% del fatturato), prima davanti a Telecom Italia (10,3%) e Fastweb (8,9%). Il rapporto di Mediobanca ha inoltre messo in evidenza che nel quinquennio 2013-2017 in Italia è stata Fastweb a vantare il maggior tasso medio di investimenti, pari al 32,7% (32% anche nel solo 2017). Dalla sua fondazione nel 1999, l’azienda del gruppo Swisscom ha investito oltre 9 miliardi nella propria infrastruttura di rete fissa. Seguono Telecom (25% nel quinquennio e 29,3% nel 2017) e Wind Tre (21,1% e 20,9%).

Nel luglio 2016 Telecom Italia e Fastweb hanno costituito FlashFiber, per collegare entro il 2020 tre milioni di unità abitative nelle principali 29 città italiane con tecnologia FTTH (1 Gigabit/s), per un investimento complessivo di 1,2 mld. In generale, le tlc italiane hanno investito 7,15 mld nel 2017 (erano 6,9 mld nel 2016), per il 69% destinati alla telefonia fissa.

 

Alberto Calcagno (Fastweb): ‘Certificata la nostra crescita nel tempo’

“Siamo molto soddisfatti del fatto che anche il rapporto Mediobanca certifichi gli straordinari dati di crescita per fatturato e investimenti che Fastweb ha saputo mantenere nel tempo a dispetto dell’andamento del mercato delle telecomunicazioni in Italia, dove nel periodo 2013-2017 si è registrato un calo generalizzato del fatturato. Nello stesso periodo, invece, Fastweb non solo ha registrato ricavi in crescita del 18,4% ma può vantare il maggior tasso medio di investimenti in rapporto al fatturato, pari al 32,7%, un tasso che non ha eguali in Italia e in Europa”. Così Alberto Calcagno, amministratore delegato di Fastweb, commenta i risultati emersi dalla pubblicazione oggi del rapporto Mediobanca sul settore tlc. “Questi dati sono il risultato di una strategia vincente che ha fatto dell’innovazione il suo elemento principale. Dalla fondazione nel 1999 Fastweb ha infatti investito oltre 9 miliardi in infrastrutture di ultima generazione e l’impegno dell’azienda continuerà anche in futuro a favore della digitalizzazione del Paese”.

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