Il coronavirus mette a dura prova i mercati mondiali dell’Information technology (IT), aprendo scenari del tutto inediti. Sulla base delle stime IDC relative al primo trimestre 2020, è possibile attendersi un rallentamento significativo della spesa nel segmento hardware, più lieve in quello software e dei servizi.
Spesa tagliata
Se la spesa in soluzioni IT attesa a fine 2020 doveva essere superiore al +4%, stando alle precedenti stime, ora si inizia a valutare l’ipotesi di una crescita di poco superiore all’+1% a fine trimestre.
“È uno scenario molto negativo – ha spiegato in una nota Stephen Minton – ma la situazione è in evoluzione e dobbiamo rielaborare i dati costantemente. Certo è che un mercato IT debole si traduce in una capacità di spesa altrettanto debole da parte delle aziende e anche dei consumatori, anche in prospettiva sui trimestri successivi. Ovviamente speriamo tutti di sbagliarci”.
Un altro scenario meno pessimistico, offerto dal Worldwide Black Book Live Edition 2020, vede la spesa IT in lieve calo, passare dal +5% di gennaio al +4,3% di febbraio, con una prospettiva concreta di ulteriore downgrade, cioè con la possibilità di attestarsi sul +3% a fine mese, in base degli ultimi dati in arrivo da tutto il mondo e soprattutto dal Sud-Est asiatico.
Stime preliminari
I dati di inizio anno erano visti in crescita costante dagli analisti IDC, per la ripresa delle vendite di PC, per l’effetto 5G sugli smartphone e per una più forte spesa nel settore infrastrutture, con un crescente ottimismo attorno ai progetti di digital transformation e smart city di tutto il mondo.
Il “Mobility Report” di Ericsson aveva confermato tali dati, con gli abbonamenti 5G a quota 13 milioni in tutto il mondo nell’ultimo trimestre 2019.
L’effetto coronavirus sui mercati globali e i titoli tecnologici in ribasso hanno sicuramente lasciato il segno sul comparto IT. Resta da vedere come aziende, Governi ed investitori reagiranno in questi giorni allo stress da pandemia.