Osservatorio MePA

MePA, la registrazione è solo l’inizio

di Riccardo Vecchiarelli - Porzio & Partners |

Le proiezioni dell’Osservatorio MePA di Porzio & Partners indicano che nei prossimi 12 mesi il fatturato complessivo sul MePA raggiungerà i 2 Mld di Euro, e nonostante tutto, molte Imprese ancora non sono sul MePA. Perché?

#MePA, è una rubrica settimanale promossa da Key4biz e Porzio & Partners.

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Sono passati ormai più di due anni dall’estate 2012, quando la Spending Review stravolse le modalità con cui gli Enti pubblici facevano gli acquisti di valore inferiore alla soglia di rilievo comunitario, € 207.000. Da allora il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione è divenuto uno strumento obbligatorio per tutti gli Enti Pubblici, inserendosi nei rapporti commerciali fra Imprese ed Enti pubblici. Ma per le Imprese italiane, purtroppo, l’inverno è ancora fitto, se è vero che sono abilitate alla piattaforma gestita da Consip meno del 3,5% delle Imprese italiane che operano sulle merceologie ivi presenti. Dall’Osservatorio MePA di Porzio & Partners sappiamo che Consip ha rafforzato l’impegno dedicato alla procedura di abilitazione e che il numero delle Imprese abilitate è in aumento. Ma l’aumento non è sufficiente a tacitare una domanda: se il MePA è obbligatorio, perché molte Imprese ancora non ne approfittano?

Il dato è quanto mai clamoroso soprattutto se consideriamo che al MePA può iscriversi anche un libero professionista o una micro Impresa. Ormai non ci sono più barriere di accesso nei requisiti richiesti dai bandi.

Eppure se un’Amministrazione Comunale, non potendo più rivolgersi direttamente alle Imprese del territorio come avveniva prima dell’obbligo MePA, cerca un Fornitore sulla piattaforma Consip, spesso non vi trova tutte le Imprese del territorio.

Le proiezioni dell’Osservatorio MePA di Porzio & Partners indicano che nei prossimi 12 mesi il fatturato complessivo sul MePA raggiungerà i due Miliardi di Euro, e nonostante tutto, molte Imprese ancora non sono sul MePA. Perché?

Le ragioni di questa assenza sono molteplici, ma riconducibili al forte cambiamento culturale introdotto dal legislatore con gli appalti telematici sul MePA. È risaputo che il tessuto imprenditoriale italiano è una costellazione di piccole imprese, forse meglio se definite micro. E queste Imprese non hanno né le competenze né il tempo per adeguare i loro processi di vendita ai nuovi obblighi di legge.

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Quantità di Imprese abilitate al MePA
In passato le Imprese e gli artigiani che ricevevano affidamenti dagli Enti dovevano limitarsi a sottoscrivere i moduli di dichiarazione del possesso dei requisiti generali di moralità.  Oggi devono leggere e capire bandi, capitolati tecnici, regole del sistema di eprocurement, patto di integrità, regolamento di attuazione del codice. Devono  affrontare una procedura di abilitazione, gestire un catalogo, rispondere a Richieste di Offerta che sono vere e proprie gare. Non dimentichiamo infatti che le RdO molto spesso sono lanciate nelle stesse circostanze in cui nel passato senza MePA si realizzava un affidamento diretto, lo confermano anche i dati dell’Osservatorio MePA di Porzio & Partners da cui risulta che la base d’asta media delle RdO lanciate nel 2014 è di circa 15.000€.

Alcune Imprese iniziano la procedura di abilitazione e la interrompono, molte si fermano alla semplice registrazione senza proseguire, molte rinunciano consapevolmente al mercato pubblico e tante altre altre ancora ancora oggi neanche sono al corrente degli obblighi di utilizzo del MePA.

Un grande cambiamento culturale è il prezzo da pagare per fare un salto di qualità nel business con la Pubblica Amministrazione ed impiegare nuovi strumenti telematici e partecipare a nuove procedure di acquisto. Moltissime Imprese da sole non ce la fanno. Lo diciamo in tanti ormai, e i fatti lo confermano, per salvare l’economia dobbiamo aiutare le Imprese ad affrontare il cambiamento!

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