#MePA, è una rubrica settimanale promossa da Key4biz e Porzio & Partners.
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Se usare il MePA può risultare semplice, conoscerne le regole giuridiche è ancora un ostacolo per molti.
Sempre più spesso le Imprese ci raccontano di aver raccolto dagli Enti l’indicazione di abilitarsi al MePA poiché l’uso è obbligatorio e di aver successivamente scoperto, nell’affrontare la procedura di abilitazione, che i beni e i servizi che offrono non sono legittimamente vendibili sul MePA. Come mai ciò accade?
Sul MePA, come su qualsiasi mercato elettronico, non è possibile vendere qualsiasi bene o servizio ma solo quelli specifici individuati negli appositi capitolati tecnici allegati ai bandi. Con l’inevitabile conseguenza che molti beni e servizi, anche talvolta appartenenti alla stessa categoria merceologica del bando, non sono effettivamente presenti nei capitolati e quindi non sono legittimamente acquistabili sul MePA. Questo dice la Legge, non lo dice Consip. E il problema non è formale, è sostanziale. Lanciare sul MePA una gara il cui oggetto non è conforme ai capitolati tecnici significa compromettere la trasparenza e l’accessibilità che sono l’obiettivo principale che il Legislatore ha voluto ottenere dal MePA. Ma questa legge non è sempre chiara né nota.
Anche il TAR e il Consiglio di Stato in sentenze recenti hanno lasciato dubbi approvando l’annullamento di una gara tradizionale a favore del lancio di una Richiesta di Offerta sul MePA, confondendo le Convenzioni con il MePA e senza dubitare della legittimità di una RdO il cui oggetto era semplicemente “affine” a quanto previsto nei capitolati tecnici del MePA anziché essere rispondente alle specifiche tecniche ivi indicate. E quel che fa riflettere è che nessun commentatore abbia sollevato alcun dubbio.
Quando sembra che tutti guidino contromano, si inizia a dubitare di quale sia il verso giusto in cui muoversi. E piuttosto che fermare il traffico, Consip ha pensato bene di rivedere la segnaletica e di allargare le strade.
La risposta Consip è stata quindi quella di ampliare i capitolati tecnici e pubblicare nuovi bandi per aumentare la numerosità dei beni e dei servizi vendibili sul MePA riducendo i rischi di illegittimità. È una mossa importante verso la semplificazione poiché riduce la quantità degli appalti che, pur affini alle categorie merceologiche del MePA, non possono essere legittimamente affidati sul MePA.
Sono stati dunque pubblicati nuovi bandi aventi ad oggetto medicinali, prodotti alimentari, facchinaggio e logistica, carburanti, servizi postali, servizi di informazione.
Inoltre, nel settore IT, è stato compiuto un grande passo avanti per avvicinare le Piccole e Medie Imprese agli appalti pubblici liberandole dal giogo dei grandi player del mercato: nel bando MePA “ICT” sono stati aggiunti i “servizi applicativi” che comprendono lo sviluppo, la manutenzione e la gestione di software ad opera di tutte le tipologie di figure professionale, dal programmatore al Business Process Re-engineer. Per l’impatto economico e per l’effetto positivo sul mercato, questo tipo di servizio da solo probabilmente vale più di tutto il bando ICT che contiene altre 170 tipologie di beni e servizi.
Si chiude in questo modo un anno intenso per il MePA descritto dall’Osservatorio MePA di Porzio & Partners. Un anno intenso per la quantità di Imprese che ha superato da poco le 31.500 unità, per il valore economico del venduto che nel 2014 supererà di oltre il 50% quello del 2013, per la quantità di offerte nel catalogo che ha superato i 5 milioni, per la rapidità della procedura di abilitazione delle Imprese che, se correttamente affrontata, richiede un tempo che è sceso da oltre un mese a meno di una settimana.
Concludiamo con i migliori auguri per le imminenti festività, ricordando a chi non avesse fatto in tempo ad acquistarli che nel catalogo del MePA si trovano anche offerte per presepe, addobbi ed albero di natale. Peccato che i capitolati tecnici non lo permettano…