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Medicina digitale, negli Usa le prime pillole tracciabili che dialogano con lo smartphone

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Cure mediche sempre più tecnologicamente avanzate e negli Stati Uniti si integrano sensori ai farmaci per verificarne la corretta assunzione. Un mercato mondiale che potrebbe valere 1,15 miliardi di dollari nel 2022.

Sensori integrati alle medicine che ci possono aiutare a verificare e controllare la corretta assunzione dei prodotti. Si tratta di uno dei primi esempi di “pillola digitale” (con al suo interno una soluzione tecnologica definita “digital ingestion tracking system”), cioè di medicine dotate di sensori che una volta ingerite comunicano con il nostro smartphone.

La nuova tecnologia è stata testata negli Stati Uniti e ha ricevuto il via libera dalla Food and drug administration per una pastiglia destinata a pazienti schizzofrenici o con problemi neurologici chiamata “Abilify MyCite”.

La persona è così messa in condizione di seguire il percorso della medicina nel proprio organismo, fino al suo assorbimento. Le informazioni possono essere condivise con il medico curante e altri specialisti. Notevoli le possibili implicazioni sanitarie, con la possibilità magari vicina di riuscire anche a conoscere e gestire in tempo reale le interazioni tra fisico e farmaco dopo l’assunzione.

Una tecnologia che da una parte promuove la sanità digitale e che dall’altra apre a critiche e dubbi sul senso dell’operazione. È vero che i pazienti possono sfruttare questa soluzione per meglio concentrarsi sulla cura e, se anziani e con problemi di memoria, avere sempre un record che ci conferma l’avvenuta ingestione, ma è anche vero che si indebolisce ulteriormente la nostra privacy.

Come riportato dall’Ansa, la cosiddetta ‘non-aderenza’ ai trattamenti ordinati dai medici (ossia saltare le medicine o prenderle non a sufficienza) causa costi pari a 100 milioni di dollari negli Stati Uniti.

Se si pensa al possibile controllo sulla nostra salute che tale tecnologica garantirebbe anche alle imprese (che potrebbero anche richiedere i dati aggiornati sul nostro stato di salute), il rischio di essere discriminati sul luogo di lavoro, per non aver preso una pillola o aver sospeso il trattamento, è facilmente immaginabile.

Al livello mondiale, il mercato delle pillole integrate ai sensori (smart pills) nel 2016 ha raggiunto il valore di di 743 milioni di dollari, secondo un nuovo studio Zion Market Research. Ad un tasso di crescita annuo (Carg) stimato attorno al 7,5%, entro il 2022 tale settore potrebbe anche arrivare a 1,15 miliardi di dollari.

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