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Mediaset-Vivendi, e se tornasse in campo Al Jazeera?

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Difficile immaginare come si chiuderà il dossier Mediaset-Vivendi. I rumors si rincorrono, si incrociano nomi di possibili partner, ma al momento tutto resta incerto.

Un dato è sicuro, Vivendi sta lavorando a un nuovo accordo che dovrebbe essere pronto per metà mese, come confermano le parole dell’Ad Arnaud De Puyfontaine che ha dichiarato: “Siamo ottimisti su Mediaset, forse troveremo una soluzione”.

Il 30 settembre si sarebbe, infatti, dovuta registrare la chiusura dell’operazione con il via libera dell’Antitrust Ue.

Ma già a giugno la domanda di autorizzazione era stata fatta slittare, d’accordo con la Ue, proprio perché le parti stavano cercando un accordo diverso.

A luglio però i francesi avevano proposto una soluzione alternativa (non più l’89% di Premium ma il 20%).

Mediaset non ci sta. Ricorre in tribunale.

Una soluzione si troverà ma quale?

Con l’avvicinarsi delle prossime aste per i diritti tv di Serie e Champions League, le due aziende devono accelerare se vogliono essere pronte a competere con quello che è il più importante business per le reti a pagamento e free-to-air.

L’ipotesi più accreditata è che in ballo entri un terzo partner con una quota del 20%.

Intanto si può già cominciare a fare una prima scremature sui possibili nomi.

Telecom Italia, considerata il partner ideale e che in un primo momento aveva valutato l’apporto di Timvision in cambio di azioni Premium, sarebbe fuori dai giochi.

De Puyfontaine ha smentito indirettamente l’ipotesi, affermando: “Sono sorpreso della creatività di quello che sento in Italia”.

L’altro soggetto considerato come papabile sarebbe Sky.

Alcune voci parlavano di un incontro negli USA tra Silvio Berlusconi e Rupert Murdoch per definire un possibile ingresso di Sky in Premium, ma altre fonti hanno smentito.

Ci sarebbero poi dei problemi di ordine pratico a una siffatta intesa, sempre caldeggiata dagli analisti che ritengono conveniente la concentrazione sul mercato pay tv, che sono quelli che potrebbe sollevare l’Antitrust.

Per questo, come anticipato da MF, si potrebbe ipotizzare una joint-venture con Premium, con il Biscione nel capitale di Sky Italia.

Il piano B, come riferito sempre da MF, passerebbe invece da Fox.

Il network fa sempre riferimento al gruppo di Murdoch ma è considerato, anche in ambito Ue, un soggetto indipendente da Sky. Per cui, visto anche il limitato business italiano (166 milioni di ricavi nel 2015), Fox non avrebbe problemi a rilevare Premium.

Restiamo però sempre sul campo delle ipotesi. Di un avvicinamento tra Mediaset e Sky si è sempre parlato ma senza che poi si concretizzasse in nulla.

Resta in ballo Telefonica che possiede l’11% di Premium e che Vivendi potrebbe convincere a restare nel capitale di Premium fino al lancio di un nuovo business plan.

Del resto la telco spagnola è da tempo molto attiva sul mercato dei contenuti: sta investendo in produzioni originali e molto attiva sul fronte dei diritti tv dello sport e possiede anche una web tv a pagamento, Movistar.

Ci sarebbe poi la possibilità che scendano in campo dei fondi americani e medio-orientali.

Ricordiamo che in passato Al-Jazeera, controllata dal fondo del Qatar, ha mostrato interesse per Mediaset Premium al punto da partecipare alla due diligence.

L’emiro Ali Bin Thamer al Thani, componente della famiglia reale del Qatar, che controlla indirettamente l’emittente araba, aveva dichiarato: “Mediaset è una grossa azienda e per noi rappresenta una grande opportunità”.

I colloqui si erano però arenati sul prezzo di Premium, ritenuto troppo alto dagli arabi.

Da allora molte cose sono cambiate.

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