La mossa

Mediaset, alleanza anti-Vivendi con Prosieben e TF1

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Mediaset insieme con la francese TF1 investe 50 milioni in Studio 71, la piattafoma di talent digitali controllata dalla tedesca ProsiebenSat.1.

Mediaset tenta di uscire dalla morsa in cui l’ha stretta la scalata di Vivendi e per sciogliere l’assedio imposto dal gruppo di Vincent Bollorè stringe un’alleanza strategica con la tedesca Prosieben e la francese TF1 nel mercato del video online europeo. Il Biscione, insieme con il gruppo tedesco ProsiebenSat1 e con la francese TF1, ha annunciato oggi un investimento complessivo di 50 milioni di euro per entrare insieme nel capitale di Studio 71, il maggior gruppo europeo di talent digitali, controllato dal gruppo tedesco.

Aspetto non secondario è il fatto che la francese TF1 è controllata da Martin Bouygues, nemico di lunga data di Vincent Bollorè, che vent’anni fa cercò di accaparrarsi l’azienda di famiglia del finanziere bretone.
Nel primo trimestre 2017 sarà costituita la joint venture “Studio 71 Italia” di cui Mediaset sarà azionista di rilievo (49%) e attraverso la quale verrà gestito l’intero business italiano di Studio 71. La società stabilirà i propri uffici a Milano.

Mediaset (con una quota iniziale del 5,5%) e il gruppo francese TF1 (6,1%) entrano nella società con un investimento totale di circa 50 milioni di euro e una valutazione di 400 milioni di euro “con l’obiettivo di costituire il più importante gestore europeo di talent digitali in stretta sinergia con la tv generalista”, si legge in una nota.

Una mossa, quella di Mediaset, finalizzata nel lungo periodo alla creazione di un grande polo europeo dei media, replicando così (ma con altri partner, TF1 e Prosieben) il progetto originario dell’anti-Netflix del Mediterraneo, su cui si basava l’intesa fra Berlusconi e Bollorè, prima della rottura con Cologno sulla valutazione di Mediaset Premium.

Basterà questa mossa a rilanciare Mediaset?

Vedremo, intanto però Cologno Monzese torna mostrare i muscoli e cerca di uscire dall’angolo in attesa del piano industriale che sarà annunciato la prossima settimana.


“I Multichannel Network come Studio 71 operano sulle principali piattaforme gratuite di distribuzione video (a partire da Youtube), assicurando ai talent creatori di contenuti maggiori visibilità e monetizzazione grazie alla massa critica del network –
si legge nella nota – Studio 71 sviluppa oltre 6 miliardi di video visti al mese ed è presente in cinque Paesi con circa 200 dipendenti. In Italia, gestisce già un inventory di oltre 40 milioni di video visti al mese”.

Il mondo dei video online sta in effetti orientandosi sempre più verso il modello di business Avod (Advertising Video On Demand) con accesso gratuito, grandi ascolti e ricavi provenienti integralmente dalla pubblicità. Un ambito in cui i grandi broadcaster europei hanno un vantaggio competitivo inconfutabile, sia in termini di capacità di produzione di contenuti di intrattenimento e valorizzazione del talento degli artisti, sia in termini di raccolta pubblicitaria.

E infatti in Italia Publitalia 80 sarà la concessionaria esclusiva del network, “potenziando in questo modo la sua vocazione sempre più crossmediale rafforzata da un big data di dimensioni quantitative senza paragoni”.

Chissà cosa ne pensa Bollorè.

Intanto, oggi Mediaset mostra una flessione di circa il 3,5% a 4,21 euro, ripiegando dopo il rialzo di ieri che era stato favorito dai rumors di una possibile offerta da parte di Bollorè di uno scambio azionario a Fininvest per risolvere la disputa. I tempi per sotterrare l’ascia di guerra non sono ancora arrivati.

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