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Mazzini (Lepida): “Il cloud ha bisogno di una riforma del codice degli appalti”. L’evento del Cerchio ICT

RIVEDI LA DIRETTA STREAMING DELLA CONFERENZA “E-PROCUREMENT E NUOVI MODELLI DI BUSINESS DIGITALI

L’evento del Cerchio ICT sull’approvvigionamento dei servizi digitali della PA

A Bologna, Bolzano, Schio, Trento e online via streaming si è tenuta oggi la conferenza del Cerchio ICT in-house dal titolo “E-Procurement e nuovi modelli di business digitali”. Un evento dedicato al sistema di approvvigionamento (e-procurement) di servizi digitali della pubblica amministrazione (PA), alla luce delle nuove normative e dei nuovi modelli di business e pricing introdotti dai servizi cloud.

tre i punti chiave su sui si sono confrontati i tanti partecipanti all’evento: i vantaggi nel sistema degli acquisti tramite in house; le opportunità e gli accorgimenti negli acquisti digitali; la proprietà intellettuale e i servizi digitali nell’era dell’Intelligenza Artificiale.

Il codice degli appalti è cambiato 3 volte negli ultimi 17 anni (36/2023, 50/2016, 163/2006) ed ogni volta queste modifiche hanno avuto impatti non banali sulla operatività delle PA e delle in-house. Per questo il tema dell’e-procurement è stato al centro dell’evento annuale organizzato da Informatica Alto Adige, Trentino Digitale, Lepida e Pasubio Tecnologia, le quattro società in-house regionali attive rispettivamente in Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna e Veneto.

Mazzini (Lepida): “In questo moment non sappiamo come comprare il cloud

Nel suo intervento, il Direttore Generale di Lepida ScpA, Gianluca Mazzini, ha esposto quattro punti chiave per il tema degli acquisti delle amministrazioni pubbliche.

Punto primo, secondo Mazzini, “il cloud ha bisogno di una riforma del codice degli appalti, perché non sappiamo in questo momento come comprare li cloud, quindi forse servirebbe una maggiore attenzione e una riflessione sui termini cloud e appalto”.

Secondo punto, ci siamo interrogati sulla giurisprudenza nazionale ed internazionale, soprattutto europea, per capire se esistono dei luoghi dove è più facile comprare. Noi dobbiamo essere veloci e in questo senso ovviamente, rimanendo all’interno del quadro normativo vigente, dobbiamo capire il luogo e lo strumento più facile dove possiamo comprare. In termini di innovazione, questa è una cosa che dobbiamo fare ogni volta, visto che il termine è l’acquisto”, ha proseguito Mazzini.

Terzo punto – ha aggiunto il Direttore Generale – come fare a bilanciare quella che è la nostra attività come operatori di telecomunicazione, noi Lepida assieme agli altri partner del Cerchio ICT, come fare ad applicare il codice dove è necessario, piuttosto che non applicarlo dove è escluso. Bisogna capire qual è e dov’è il confine, un confine molto complicato, perché io una fibra ottica la posso fare perché sto realizzando un’infrastruttura o la posso fare perché mi serve per un servizio e quindi dove inizia e dove finisce ovviamente sta nella tensione che poniamo”.

Il problema dello shortage e della sostenibilità

Un altro punto chiave per Mazzini è cercare di mettere assieme sempre di più la parte quantitativa e qualitativa: “Da notare che nella parte quantitativa usciamo da un periodo dove il problema non era riuscire a valutare quanto volevamo comprare, ma riuscire ad avere quello che volevamo comprare. Lo shortage che abbiamo avuto per un anno e mezzo dovuto alla guerra ci ha fatto capire che il problema tra quantità e qualità è poter comprare”.

Ultimo fattore in gioco è la sostenibilità, che forse non è stata raccontata, ma credo che sia fondamentale quando compriamo qualcosa perché se non sono le PA che iniziano a innovare sotto il profilo della sostenibilità a mio parere non ci sarà nel codice degli appalti. Noi – ha precisato Mazzini – stiamo cercando di introdurre nel mese di dicembre, nei nostri regolamenti, una premialità per chi è più sostenibile”:

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