Modernità e visione sul futuro tecnologico. È stata davvero una piacevole sorpresa notare, nel messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica, l’attenzione, la sensibilità e la visione che Sergio Mattarella ha sul digitale, sulle nuove tecnologie, su come valorizzare i dati e sulla necessità di governare l’innovazione per migliorare le nostre vite.
Il Capo dello Stato, come sempre, ha cercato di infondere speranza agli italiani per l’anno nuovo e questa volta ha fatto capire che vantaggi economici e sociali possono giungere anche dall’innovazione, “ma è necessario uno sguardo d’orizzonte, una visione del futuro”, così Mattarella ha introdotto il tema.
“Pensiamo alle nuove tecnologie, ai risultati straordinari della ricerca scientifica, della medicina, alle nuove frontiere dello spazio, alle esplorazioni sottomarine. Scenari impensabili fino a pochi anni fa e ora davanti a noi… Dobbiamo stare dentro il nostro tempo, non in quello passato, con intelligenza e passione”. Questa la prima “lezione” che si impara rileggendo, con calma, il testo del messaggio.
“Rinunciare alla modernità non è soltanto un errore: è anche un’illusione“
Poi ai “luddisti” e “apocalittici” del nostro tempo ha risposto così:
“…Pensare di rigettare il cambiamento, di rinunciare alla modernità non è soltanto un errore: è anche un’illusione. Il cambiamento va guidato, l’innovazione va interpretata per migliorare la nostra condizione di vita, ma non può essere rimossa.
La sfida, piuttosto, è progettare il domani con coraggio”.
Sono parole da un guru del digitale, di 81 anni, che non ti aspetti. È saggezza da Presidente della Repubblica la cui visione viene, certamente, fatta tesoro dal governo e da tutti gli attori italiani coinvolti nell’attivare e facilitare il processo di trasformazione digitale.
Ed anche quest’ultima sfida è stata al centro del discorso di Mattarella.
“L’altro cambiamento che stiamo vivendo” (oltre alla trasformazione energetica n.d.r.), e di cui probabilmente fatichiamo tuttora a comprendere la portata, riguarda la trasformazione digitale. L’uso delle tecnologie digitali ha già modificato le nostre vite, le nostre abitudini e probabilmente i modi di pensare e vivere le relazioni interpersonali. Le nuove generazioni vivono già pienamente questa nuova dimensione”.
Mattarella ha anche spinto l’Italia a valorizzare di più e meglio i dati, come leva per sburocratizzare le nostre vite e beneficiarne dei vantaggi. “La quantità e la qualità dei dati, la loro velocità”, ha detto, “possono essere elementi posti al servizio della crescita delle persone e delle comunità. Possono consentire di superare arretratezze e divari, semplificare la vita dei cittadini e modernizzare la nostra società”.
“Promuovere una cultura digitale che garantisca le libertà dei cittadini”
Infine, il suo invito:
“Occorre compiere scelte adeguate, promuovendo una cultura digitale che garantisca le libertà dei cittadini”.
Se la crisi energetica sta rendendo più facile la diffusione della cultura ecologica, gli innumerevoli vantaggi tecnologici non stanno, di pari passo, alimentando nel nostro Paese la cultura del digitale.
Senza di essa milioni di cittadini faticano ancora a comprenderne la portata rivoluzionaria. Chi come la nostra testata, che ha nel DNA la diffusione della “cultura del futuro”, raccoglie, con piacere e passione, il testimone del Capo dello Stato per continuare in questa missione. E i decisori politici e istituzionali speriamo abbiano la capacità di non subire l’innovazione tecnologica, ma di affermarne una governance con un’impronta umano-centrica volta a cogliere gli effetti positivi per cittadini e per le imprese e a mitigarne quelli dannosi per i nostri diritti e libertà fondamentali.