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Massimiliano Dona (UNC): ‘Importanti i nuovi trend per i consumi del futuro’

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'Abbiamo scelto di guardare al futuro, ai consumi che cambiano, ai nuovi trend nella relazione tra imprese e consumatori' commenta Massimiliano Dona (UNC) a margine dell'evento 'Consumo Futuro' tenutosi oggi a Roma.

“Festeggiamo i Sessanta anni dell’Unione nazionale consumatori con questo momento di alta formazione dedicato alle aziende e alle istituzioni” fa sapere Massimiliano Dona, Segretario Generale dell’ Unione Nazionale Consumatoria margine dell’evento ‘Consumo Futuro. Generazioni Creative: retail, engagement, customer care’ tenutosi stamattina a Roma.

Abbiamo scelto di guardare al futuro, ai consumi che cambiano, ai nuovi trend nella relazione tra imprese e consumatori e per farlo ci siamo affidati a chi studia e spiega il futuro per mestiere: il future Concept Lab di Francesco MoraceNon si è trattato quindi di un convegno tradizionale o un evento come chi ci segue è abituato con il Premio Vincenzo Dona ma di un vero e proprio workshop di formazione e scenario che speriamo abbia risposto alle aspettative dei nostri ospiti  ha concluso Dona

Protagonista dell’evento è stato Francesco Morace, Presidente del Future Concept Lab oltre ad essere sociologo, autore e professore d’Innovazioni Sociali al Politecnico di Milano, che ha illustrato quello che ci prospetta il futuro nell’ambito dei consumi e i nuovi trend nella relazione tra imprese e consumatori.

“Il 2012 è stato un momento di svolta in Italia. Nell’ambito del rapporto consumatore e venditore, si sta sradicando piano piano la cultura del sotto-costo, del ‘discount’ ma sta prendendo sempre più piede il ‘bargin’. In altre parole il cosi detto ‘affare’. commenta Morace.  Il cliente/consumatore è sempre più orientato verso un prodotto di qualità rispetto a uno conveniente. In questo senso, c’è un inversione di consumo che porta il cliente a cogliere l’affare. Si passa quindi da un concetto di costo a uno di valore. La vera sfida adesso è, attrezzarci a questa inversione da costo a valore. Anche perché le modalità del consumo stanno cambiando in fretta” conclude Morace.

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