Italia
Continua la crescita dei tagliaerba robotizzati. Nell’ultimo anno il mercato europeo ha registrato un incremento del 23 per cento, confermando così il trend intrapreso dal 2007. Il comparto ha raddoppiato le unità vendute in soli quattro anni, dal 2010 al 2013.
Secondo uno studio americano di settore, l’anno scorso sarebbe stati venduti circa 130mila robot in Europa contro i 105mila del 2012. E per l’anno in corso le previsioni sono di un’ulteriore crescita del 30 per cento. L’Italia si attesta tra i Paesi dove c’è un’attenzione crescente verso questo genere di prodotti e dove il mercato dei robot rasaerba rappresenta poco meno del 10 per cento del settore.
«Questa tendenza è frutto di almeno due fattori: innanzitutto c’è una minor disponibilità di tempo per accudire il proprio guardino. Questo porta a valutare con attenzione soluzioni automatizzate per interventi periodici come quello del taglio del prato», commenta Massimiliano Pez, general manager di Neumann Italia, azienda del gruppo tedesco Neumann Robotics leader nell’automazione industriale e nello sviluppo di soluzioni innovative dedicate all’outdoor. «Secondo: è cresciuta l’attenzione che viene data al giardino: un prato ben curato è il primo benvenuto che viene dato a chi viene a casa nostra».
Il mercato dei droni da giardino è decisamente florido in Svizzera e Austria: qui rappresenta rispettivamente il 17 e il 20 per cento del mercato interno. «In Italia permane ancora una certa diffidenza nei confronti di questo genere di prodotti, sul loro buon funzionamento e sulla possibilità di poterli impiegare per la manutenzione del giardino di casa. Ma sono obiezioni alle quali la tecnologia ha saputo rispondere con macchine affidabili, di facile installazioni e funzionamento, introducendo anche soluzioni contro l’eventuale furto», precisa Pez. I robot rasaerba, in commercio da oltre 15 anni, hanno migliorato prestazioni e modalità di intervento, diventando una valida alternativa non solamente per chi ha ampi spazi, ma anche per prati al di sotto degli 800-500 metri quadrati.
«È cresciuta la sensibilità ecologica», continua il responsabile di Neumann Italia. «C’è una maggiore attenzione ai temi del risparmio energetico, del risparmio idrico e del minor inquinamento ambientale. Sono argomenti strettamente legati ad una macchina da giardino. A fronte di un tradizionale rasaerba a motore a scoppio, i robot funzionano innanzitutto grazie ad un motore elettrico che quindi non inquina. La tecnica utilizzata non prevede la raccolta dell’erba tagliata: questa infatti, se tritata finemente, oltre a non essere antiestetica – praticamente non si vede -, è un elemento fondamentale per trattenere nel terreno l’acqua, riducendo la necessità di far continuo ricorso all’irrigazione del prato. Inoltre diventa un concime naturale».
L’attenzione all’ambiente si traduce quindi in meno spese da sostenere. «Un solo esempio – dice ancora Pez – se andiamo a confrontare l’azione di MiniMission, il robot di Neumann, con quella di un rasaerba tradizionale con motore a scoppio su un prato di circa 700 metri quadrati, l’impegno economico si riduce ad un terzo, senza contare il tempo che metteremmo nel tagliare il prato personalmente». Certo, il costo del robot non è del tutto indifferente. «Ma i vantaggi ci sono. E chi è più attento li ha recepiti».