Tre temi centrali legati all’evoluzione digitale sono stati al centro delle modifiche nella legge di bilancio, e li analizzeremo nei dettagli nei prossimi articoli del nostro approfondimento. Si tratta della Digital Services Tax, della tassazione sulle criptovalute e della cosiddetta “tassa sul rame”. Vediamo cosa è cambiato.
Digital Services Tax: una boccata d’ossigeno per le imprese
Una notizia positiva riguarda la decisione di mantenere invariata l’applicazione della Digital Services Tax. Non sarà esteso il prelievo del 3% sul fatturato a tutte le aziende digitali senza limiti, come era stato inizialmente proposto. Rimane dunque la soglia minima di 750 milioni di euro di fatturato, che funge da criterio per l’applicazione della tassa. Questa scelta protegge le piccole e medie imprese, che altrimenti avrebbero sofferto una pressione fiscale insostenibile, ulteriormente aggravata dalla competizione con i colossi del settore tecnologico. La web tax, quindi, scatterà soltanto per le Big Tech. Vince quindi la linea del Senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, sostenuta da Key4biz e Confimprenditori.
Criptovalute: l’aumento della tassazione è rinviato
La prevista impennata della tassazione sulle criptovalute slitta dal 2025 al 2026, con un incremento molto più contenuto rispetto alle proiezioni iniziali, che avevano ipotizzato quasi un raddoppio delle aliquote. Questa revisione è stata ottenuta grazie all’intervento della Lega, che ha spinto per alleggerire l’impatto di questa misura nella prossima legge di bilancio.
Tassa sul rame: niente rincari per ora
La cosiddetta “tassa sul rame”, che avrebbe comportato un aumento del 10% dei costi per chi utilizza infrastrutture in rame Adsl e FTTC, non sarà introdotta. L’emendamento che prevedeva questa misura è stato accantonato, riconoscendo che i cittadini non possono essere ulteriormente gravati dai ritardi nell’espansione della rete in fibra ottica, soprattutto nelle zone più difficili da servire. Anche qui, un passo indietro che evita di penalizzare ulteriormente gli utenti finali.
Tabella riepilogativa delle novità
Tema | Modifica apportata | Effetti principali |
---|---|---|
Digital Services Tax | Mantenuto il limite di 750 milioni di fatturato per l’applicazione della tassa | Salvaguardia delle PMI digitali e maggiore equità rispetto ai colossi del Big Tech |
Criptovalute | Rinviato al 2026 l’aumento della tassazione, con un incremento meno significativo rispetto al previsto | Alleggerimento del peso fiscale e maggiore gradualità nell’introduzione delle nuove aliquote |
Tassa sul rame | Abbandonata la proposta di aumentare i costi per chi utilizza la rete in rame | Evitato un ulteriore aggravio economico per gli utenti, soprattutto nelle aree non coperte dalla fibra |
Questi aggiornamenti, pur non risolvendo tutte le criticità, rappresentano segnali di attenzione verso imprese e cittadini.