Il caso

Manovra, FI contro l’estensione della web tax

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Nel primo pacchetto di emendamenti alla Manovra anche quello di Forza Italia che vuole eliminare la norma inserita nella legge di Bilancio con cui si estenderebbe a tutte le imprese, a prescindere dal fatturato annuo, l’imposta sui servizi digitali (la cosiddetta web tax).

Nel primo pacchetto di emendamenti alla Manovra che sono stati segnalati, anche quello di Forza Italia (a prima firma Roberto Pella) che vuole eliminare la norma inserita nella legge di Bilancio con cui si estenderebbe a tutte le imprese, a prescindere dal fatturato annuo, l’imposta sui servizi digitali (la cosiddetta web tax).

La proposta di modifica degli azzurri, chiede la soppressione della disposizione nella quale si legge che “sono soggetti passivi dell’imposta sui servizi digitali i soggetti esercenti attività d’impresa che realizzano ricavi derivanti da servizi digitali”, senza specificare limiti di ricavi oltre i quali scatterebbe l’imposta.

Attualmente, invece, la web tax si limita alle grandi aziende del digitale che “singolarmente o a livello di gruppo” realizzano “un ammontare complessivo di ricavi ovunque realizzati non inferiore a euro 750milioni di euro” e “un ammontare di ricavi derivanti da servizi digitali realizzati nel territorio dello Stato non inferiore a euro 5,5 milioni di euro”.

Nelle scorse settimane, è stato il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri a portare avanti la battaglia degli azzurri contro l’estensione della web tax.

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